Come riconoscere le allergie nei bambini
L’asma si manifesta saltuariamente ma, in ogni periodo, non va mai presa sotto gamba specie se ad esserne colpiti sono i bambini. L’organizzazione Mondiale per la Sanità, infatti, considera le allergie alle vie respiratorie al quarto posto tra le patologie croniche più gravi e frequenti al mondo. Tuttavia, la rinite allergica spesso viene trascurata, in modo particolare quando la causa del disturbo viene individuata nei pallini di polline che svolazzano all’aria aperta durante la primavera. Essendo un fastidio circoscritto ad un determinato periodo dell’anno, infatti, molte persone tendono a sottovalutare la patologia e ad assumere cure superficiali per contrastare quello che si considera un fenomeno occasionale. Una volta conclusa la fase dell’impollinazione, infatti, il bambino torna a stare bene e questo dà l’illusione che il problema sia risolto. In realtà non c’è pensiero più errato, dal momento che la soluzione del disturbo è solo momentanea e il fastidio, se non trattato con le dovute cure, può ripresentarsi anche in una forma più grave. Per questo motivo, è molto importante trattare la semplice rinite allergica con attenzione per evitare che il disturbo sfoci in una più grave forma di asma.
Le cause delle allergie
Le cause dell’allergia possono essere diverse poiché alla base di questi disturbi vi sono elementi differenti: l’inquinamento atmosferico, l’effetto serra, lo stile di vita, un’alimentazione sballata, lo stare fermi in ambienti troppo sigillati dove gli allergeni tendono a ristagnare sono solo alcune delle principali cause di un’allergia. Tra le cause improbabili delle allergie alle vie respiratorie, però, c’è anche un eccesso di igiene e di pulizia. I bambini di oggi, infatti, sono sempre meno esposti al rischio di entrare in contatto con germi ed elementi infettivi e questo mancato stimolo indebolisce il loro sistema immunitario verso l’allergia. In sostanza il corpo del bambino non si prepara in maniera adeguata a combattere contro gli acari, i pollini e peli d’animale. In linea di massima, quindi, è bene non prendere sotto gamba un raffreddore allergico. La rinite allergica, in effetti, causa uno stato infiammatorio persistente anche quando non si avvertono particolari disturbi. Tra gli effetti di questa patologia c’è la tendenza ad un nuovo modellamento dei tessuti che va a compromettere il corretto funzionamento delle vie respiratorie del bambino. Per questo motivo, se curata in modo inadeguato, la rinite può sfociare in asma.
I test clinici e rimedi contro le allergie nei bambini
In Italia, i numeri parlano chiaro: un bambino su dieci soffre di asma mentre uno su quindici è affetto da disturbi più lievi, ma comunque riconducibili a questa patologia. Quando i genitori avvertono il sospetto che il bambino sia affetto da qualche allergia è bene prenotare in tempo una visita prima dal pediatra ed, eventualmente, anche dall’allergologo. Attraverso le prove allergiche, infatti, questo specialista può individuare a cosa è allergico il bambino. Tecnicamente, si chiama Prick test e consiste nel mettere a contatto il bambino con gocce di alcune sostanze che possono provocare le allergie, fra le quali i pollini, la polvere e i peli degli animali. Subito dopo, lo specialista analizza le reazioni della pelle del bambino una volta avvenuto il contatto. Nel caso in cui si formi un rigonfiamento di colore rosso, questa è la prova che il bambino è allergico. Le cure per combattere le allergie sono numerose: per eliminare i disturbi più fastidiosi ci sono gli spray nasali a base di antistaminidi ma c’è anche l’immunoterapia che risolve definitivamente l’allergia e ne blocca la progressione.
Se il bambino mostra sintomi di allergia al pelo degli animali e in casa c’è un animale domestico è preferibile non tenerlo nella parte interna della casa. Se invece è allergico agli acari, è bene evitare un ambiente domestico a tenuta stagna: a questo proposito, è consigliabile arieggiare spesso le stanze e mettere spesso al sole i cuscini e i materassi. E’ consigliabile, inoltre, mantenere una temperatura in casa di circa venti gradi. Inoltre, è fondamentale evitare o eliminare la moquette, i tappeti e gli arredi imbottiti o rivestiti di tessuti e ogni tanto è bene anche mettere i pupazzi dei bambini nel freezer per una notte: quest’operazione, infatti, uccide tutti gli acari che sono annidati all’interno. Tra le misure di prevenzione per evitare l’insorgere di allergie nel bambino, senza dubbio l’allattamento è quella migliore. Quando le allergie arrivano, tuttavia, l’immunologia resta il rimedio più efficace per combattere i disturbi: in sostanza si somministrano al bimbo degli estratti crescenti della sostanza a cui è allergico e in questo modo si rieduca il suo sistema immunitario. Va assunto per almeno tre anni e spesso garantisce una guarigione totale. Il vaccino contro il polline, tuttavia, non va più fatto tanti mesi prima del periodo critico perché è possibile effettuare un vaccino sublinguale in gocce o pastiglie. In linea di massima, tuttavia, gli effetti del vaccino sono positivi quando i bambini sono allergici ad una sola sostanza.
La prevenzione: l’arma più efficiente contro le allergie
In definitiva il primo passo per evitare l’insorgenza di disturbi alle vie respiratorie consiste nell’identificare la rinite e nel rendersi conto che è molto diversa da un semplice raffreddore: il bambino in questo caso non ha febbre, ma dal naso gli gocciola una secrezione acquosa. Inoltre, il bambino starnutisce spesso e, alcune volte, ha occhi arrossati e lacrimanti. Spesso, poi, ha prurito al naso e il raffreddore può trasformarsi anche in tosse provocando una serie difficoltà nel respiro. Il sintomo per eccellenza poi è dato dal fatto che il raffreddore da rinite non va via in una sola settimana come accade per un raffreddore tradizionale. La rinite allergica, infatti, non è provocata da virus ma da sostanze inalate che mettono in allarme il sistema naturale di difesa del bambino. Sicuramente tra le prime cause responsabili di questo disturbo c’è il polline ma anche gli acari e i peli degli animali. Il sistema immunitario considera queste sostanze innocue come nemici e produce anticorpi per batterli. Di fatto, il piano di difesa si ritorce contro l’organismo stesso perché innesca uno stato infiammatorio e la liberazione di alcune sostanze che hanno come bersaglio proprio le vie respiratorie.