Corsi di formazione per il comandante
La normativa su questi corsi per il comandante di nave è lungi dall’essere definita ed è di fatto in perpetuo divenire: alcuni corsi si aggiungono, altri vengono accorpati, altri ancora vengono proposti con nomi diversi.
Fino a poco tempo fa i corsi erano accessibili solo attraverso enti privati, e quindi non era spesso possibile formarsi presso un’unica scuola. Almeno per quanto riguarda il nostro paese, si è avvertita di recente la necessità di uniformare l’insegnamento in istituti dedicati alla formazione post diploma, e almeno per i diplomati nautici, è possibile completare la propria formazione professionale con un insegnamento omogeneo e strutturato.
Tuttavia, al momento della stesura della presente guida, siamo ancora all’inizio, e le proposte formative dipendono per lo più da iniziative di associazioni ed enti locali che vanno avanti, di fatto per conto loro: così a Manila è stata di recente aperta una scuola per marittimi stranieri che operano su navi italiane, per iniziativa della Confitarma italiana e del RINA, mentre a Genova opera da pochi anni l’Accademia del mare, su iniziativa della Provincia e delle compagnie di navigazione con sede a Genova (Grandi Navi Veloci, Messina, e altri).
Analizzeremo di seguito il caso dell’Accademia del mare, che ci consentirà di capire meglio cosa sono e quali finalità hanno i diversi corsi della normativa internazionale. Per il momento ricorderemo solo alcuni dei più importanti, ben lontani dall’essere esaustivi, in quanto la normativa è, di fatto, ancora in fieri.
Il corso BTS
Il poker di corsi che ogni marittimo deve aver superato, viene raggruppato sotto l’acronimo BST (Basic Safety Training).
Qualunque sia il lavoro che avrete intenzione di svolgere a bordo di una nave, di qualsiasi tipo essa sia, dovrete superare l’esame di Antincendio base (meglio se il corso prevede la possibilità di conseguire contestualmente anche il corso avanzato) ma anche il corso di Sopravvivenza e Salvataggio in mare. State tranquilli, niente missioni al limite dell’impossibile: si tratta di formare gli equipaggi ai rudimenti della sicurezza ed a fornire le conosce basilari e fondamentali sulla gestione di una situazione di crisi. A questi si affianca un corso di primo soccorso e un attestato denominato P.S.S.R (Personal Safety and Social Responsability, vale a dire Sicurezza Personale e Responsabilità Sociale) che ha per obiettivo di introdurre gradualmente il candidato alle dinamiche ed alle responsabilità cui sarà chiamato nel periodo lavorativo.
Sempre sulla sicurezza vengono impartiti le necessarie ore di approfondimento alla legge 271/99 (la versione “marinara” della 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro), nonché insegnamenti tematici sull ‘ISPS code (che riguarda le norme antiterrorismo).
L’utilizzo della tecnologia GMDSS è obbligatorio per quanti volessero intraprendere la carriera come ufficiali di coperta. Perché è richiesta la presenza a bordo almeno di un ufficiale con queste competenze. Il GMDSS (Global Maritime Distress Safety System , Sistema Globale Marittimo di Sicurezza) è un sistema di comunicazione che utilizza un collegamento satellitare ed ha rivoluzionato, negli ultimi anni, il sistema delle telecomunicazioni marittime.
Non ci addentreremo in dettagli tecnici, non conformi agli obiettivi preposti, ma è necessario sottolineare l’importanza di questo sistema e la necessità di una formazione specifica sul suo utilizzo.
Completano la formazione degli allievi di coperta i corsi sull’ utilizzo del radar (radar e ARPA)
Alcuni, come il corso Medical Care (molto più approfondito del già citato primo soccorso; il comandante può trovarsi spesso ad imbarcare in unità che non contemplano la presenza di un medico a bordo ed in quel caso deve avere le conoscenze necessarie per poter fornire un’assistenza medica più completa), sono riservati solo a chi abbia conseguito l’abilitazione a navigare come primo ufficiale o comandante.