Come aprire una yogurteria

Le yogurterie stanno vivendo negli ultimi anni una stagione molto fortunata e il settore è in continua espansione: rappresentano una valida alternativa soprattutto alle gelaterie, rispetto alle quali offrono un prodotto alternativo e più leggero per una pausa golosa o un semplice spuntino. Perché, dunque, non avviarne una, in proprio o in franchising? Ecco quindi una guida che spiega quali sono i requisiti fondamentali di una yogurteria, i prodotti che possono essere commercializzati e gli investimenti necessari per l’avvio di questa attività che riscuote un sicuro successo fra i consumatori.

yogurteria

Aprire una yogurteria

Sempre più persone, per un momento di pausa, uno spuntino o semplicemente un piccolo sfizio, preferiscono uno yogurt al “solito” gelato. Le yogurterie sono attività commerciali che in questo periodo stanno vivendo un vero e proprio boom: il settore è in continua espansione e le prospettive di successo sono potenzialmente molto buone.

Secondo le stime i consumi di yogurt a livello nazionale non hanno affatto risentito della crisi economica degli ultimi anni ma, al contrario, sono in continua crescita.

Lo yogurt è un alimento salutare, genuino e naturale e, di certo, una parte del grandissimo successo che stanno riscuotendo negli ultimi anni le yogurterie è anche dovuta ad una maggiore attenzione nei confronti di un’alimentazione sana, naturale ed equilibrata. Consumare uno yogurt non significa semplicemente concedersi una golosità, ma può anche essere visto come un modo di assumere un alimento che fa bene alla salute.

Fresco e veloce al pari di un gelato, lo yogurt contiene però meno calorie e grandi quantità di fermenti lattici vivi, perciò dal punto di vista salutistico e nutrizionale questo alimento viene preferito da molte persone. Nel periodo estivo, inoltre, sono molti quelli che preferiscono optare per una pausa pranzo in yogurteria invece di un vero e proprio pasto in un bar o ristorante, ed è anche per questo che durante i periodi caldi questi locali lavorano costantemente e a pieno ritmo.

Un’altra ragione del successo delle yogurterie è il fatto che, a prezzi decisamente contenuti, si può acquistare un prodotto buono e sano, ideale anche per chi ha poco tempo per pranzare o per chi non ha molti soldi in tasca.

La yogurteria deve essere invogliante nei confronti della clientela offrendo un’ampia gamma di gusti e prodotti: di fondamentale importanza è una grande vetrina, che invogli i potenziali clienti ad entrare e provare le diverse specialità. Anche per questo è necessario che i gusti non soddisfino solo le richieste “classiche” della clientela, ma siano anche fantasiosi, in continua rotazione seguendo i prodotti tipici delle diverse stagioni, e invoglino all’assaggio. L’innovazione e la creatività di chi gestisce la gelateria sono il valore aggiunto che fa la differenza fra una semplice yogurteria ed una yogurteria di successo.

Lo yogurt può essere servito, oltre che nelle classiche coppette o bicchieri, anche in accompagnamento di crêpes e waffel. Si tratta infatti di un alimento che si presta molto bene ad essere gustato con altri tipi di prodotto come, ad esempio, biscotti, creme, frutta fresca in pezzi, topping liquidi (per esempio, sciroppi di caramello, cioccolato, frutti di bosco…) e svariate guarnizioni (meringhette, gocce di cioccolato, ecc.). Variegare il più possibile l’offerta e permettere al cliente di personalizzare lo yogurt secondo i propri gusti è un fattore chiave per il successo della yogurteria.

Un’altra idea sicuramente da valutare è quella di offrire prodotti specifici per chi soffre di intolleranze nei confronti di alcuni alimenti. Esistono, infatti, persone intolleranti al lattosio o alle proteine del latte per le quali il consumo di yogurt sarebbe normalmente precluso; ma grazie ai prodotti a base di soia anche queste persone possono concedersi questo alimento.

Si tratta infatti di veri e propri yogurt, ma prodotti con la soia e che quindi non contengono latte: oltre ad essere adatti per chi soffre di intolleranze alimentari, questi prodotti presentano anche il vantaggio di contenere meno grassi e, quindi, essere meno calorici.

In queste attività commerciali, oltre allo yogurt vero e proprio, possono essere serviti anche altri tipi di prodotto come, ad esempio, gelato artigianale, frappé e frullati sempre di produzione propria, ma anche bibite e caffè mediante distributori automatici. A seconda degli spazi a disposizione e della scelta commerciale, nella yogurteria può essere offerto o meno il servizio al tavolo.

La fidelizzazione, ovvero il rapporto di fiducia e preferenza che si sviluppa fra cliente e punto vendita, è l’obiettivo che ci si deve porre nella conduzione di una yogurteria. Per questo, oltre all’offerta di un buon prodotto dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo, e ad un rapporto cordiale ed amichevole con la clientela, la yogurteria potrebbe promuovere ad esempio iniziative come sconti promozionali nei primi tempi di apertura, oppure tessere fedeltà che, al raggiungimento di una soglia di spesa o di un certo numero di consumazioni, premino il cliente con prodotti omaggio o buoni sconto.

Ubicazione e caratteristiche della yogurteria

Una yogurteria, per riscuotere successo, deve essere ubicata in un luogo di passaggio e frequentato dalla gente, oppure anche lungo una trafficata via di comunicazione a patto che siano disponibili aree comode per il parcheggio o la sosta delle autovetture.

Ottime location sono rappresentate, ad esempio, da centri commerciali, parchi e giardini cittadini, dintorni di scuole, università, uffici, ma anche lungo le vie del centro e in prossimità di stazioni ferroviarie o degli autobus. Anche l’uscita da discoteche, ristoranti, pub e pizzerie sono posizioni considerate estremamente favorevoli, così come l’interno di palestre, piscine, circoli sportivi.

Il locale può essere di piccole dimensioni, se si intende fornire un servizio di yogurteria da asporto, mentre si richiedono spazi maggiori qualora si intenda offrire anche un servizio ai tavoli.

Nel primo caso la metratura sufficiente per la yogurteria può aggirarsi anche intorno ai 40 o 50 metri quadri, comprensivi dello spazio aperto alla clientela e del retrostante laboratorio, con magari una piccola area di fronte al banco vendita dedicata a chi vuole sostare per consumare il prodotto nel locale e contenente semplici sgabelli, mensole o tavolini alti.

Ancora minore (15-20 metri quadri) è la superficie richiesta se la yogurteria, ad esempio, sarà situata all’interno di centri commerciali, stazioni o aeroporti: in questo caso si tratta di semplici “point” dotati di solo bancone per le vendite. Nel caso si intendesse invece offrire un servizio ai tavoli, e quindi aprire un “bar yogurteria”, sono necessari spazi più ampi, un particolare tipo di licenza ed un arredamento specifico.

La gestione di una yogurteria in genere è un’attività che può essere condotta a livello familiare, o comunque da un numero limitato di addetti: due, o al massimo tre persone possono infatti occuparsi di tutte le attività: dalla produzione dello yogurt al rapporto con la clientela.

La produzione dello yogurt non è di per sé un’attività molto complicata, e le specifiche competenze richieste sono relativamente semplici da apprendere, a patto che si usufruisca delle idonee metodologie di apprendimento: non solo i corsi di tipo professionale, ma anche la supervisione di un addetto esperto nel settore rappresentano ottimi modi di imparare il mestiere.

Un ulteriore aiuto a chi lavora nelle yogurterie viene dai semilavorati, ovvero prodotti che si acquistano presso fornitori specializzati e consentono la produzione di yogurt evitando i passaggi di base legati alle materie prime di partenza: grazie anche alla presenza di macchinari specifici, il rischio di errori è minimo. Questi appositi macchinari sono estremamente pratici e consentono inoltre di ottenere grandi quantità di prodotto in tempi minimi; poiché sono semiautomatizzati, l’addetto si deve occupare personalmente solo di poche e semplici operazioni.

Attrezzature, arredamento e preparazione tecnica

Le yogurterie, come abbiamo detto, possono anche essere locali di dimensioni molto contenute, poiché la clientela tende a consumare il prodotto al di fuori del punto vendita. Questi ridotti bisogni in termini di spazio sono dovuti anche al fatto che le attrezzature necessarie per la preparazione dello yogurt non occupano grandi volumi e possono essere collocate anche in un piccolo laboratorio posto sul retro.

Dal punto di vista burocratico è necessario stipulare il contratto di locazione (o acquisto) del locale che diventerà la yogurteria, e provvedere ad allacciarlo con i fornitori dei diversi servizi fondamentali (acqua, energia elettrica…).

Poiché si tratta di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, sono necessarie l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’apertura di una partita IVA. Inoltre è indispensabile che l’ASL (Azienda Sanitaria Locale), mediante appositi controlli, certifichi che i locali siano in regola con le vigenti normative igienico-sanitarie.

Tutto il personale che lavora nella yogurteria, inoltre, deve essere munito e rinnovare annualmente l’apposito libretto di idoneità sanitaria. Poiché a livello locale la normativa può essere estremamente variabile, si consiglia di informarsi presso il Comune di competenza al fine di individuare tutte le specifiche procedure burocratiche richieste.

Offrire un prodotto di qualità è il requisito fondamentale affinchè la propria yogurteria si trasformi in un locale frequentato e che riscuota successo fra i consumatori. Ma come si impara l’arte di fare lo yogurt? Certamente non è una cosa che si improvvisa, e proprio per questo è possibile frequentare corsi professionali rivolti a chi vuole intraprendere questa attività di produzione e vendita.

Le conoscenze di base della yogurteria, e spesso al contempo anche della gelateria, possono ad esempio essere apprese mediante le offerte formative a disposizione sul territorio; i corsi vengono promossi da diversi enti, sia pubblici che privati, e permettono di ottenere la qualifica indispensabile per intraprendere l’attività.

Nel caso delle yogurterie con solo servizio al banco, il locale deve possedere una vetrina ampia e luminosa, che consenta a chi sta fuori di osservarne l’interno ed essere invogliato ad entrarvi. Per questo il locale dovrebbe essere tinteggiato con colori sobri ma gradevoli, e l’arredamento deve essere accogliente e ben curato, di tipo classico o più moderno a seconda dei gusti. La soluzione migliore è quella di far apparire il locale invogliante per la più ampia fascia di clientela possibile: bambini ed adulti, gruppi di giovani e famiglie, studenti e lavoratori.

Il bancone di vendita deve essere dotato di una grande vetrina, e molto importante è che il prodotto venga valorizzato mediante una illuminazione idonea. Di fronte ad esso possono essere collocati tavolini alti e sgabelli, nonché mensole che corrono lungo il muro del locale, affinchè la clientela che lo desideri possa consumare il prodotto all’interno del locale.

Se gli spazi lo consentono, può essere una buona idea anche posizionare un distributore automatico di bibite e/o una macchinetta del caffè, sempre automatica, all’interno della yogurteria, nel caso la stessa sia sprovvista dell’apposita licenza di somministrazione di bevande.

Per quanto riguarda il laboratorio retrostante, questo deve essere dotato di un macchinario per la produzione di yogurt e probiotico, frigorifero o armadio frigo di grossa capienza, un fermentatore per yogurt, macchine per produrre crêpes, waffel, gelato e frullati se si intendono commercializzare anche questi prodotti.

Tavoli, lavelli, mensole in acciaio inox completano la dotazione del laboratorio; il personale addetto alla produzione deve indossare abiti specifici che soddisfino i requisiti igienico-sanitari, mentre le persone addette al contatto con la clientela possono essere munite di un’apposita divisa (grembiule, cappellino, maglietta…).

Come aprire una Yogurteria

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Yogurteria in proprio o in franchising?

Analogamente a molte altre attività commerciali, anche nel caso delle yogurterie sono due le principali modalità con cui si può avviare un punto vendita: in proprio o avvalendosi dell’opzione franchising.

L’attività in proprio prevede, dal punto di vista personale, un impegno significativo da parte dell’imprenditore che si deve occupare dell’ottenimento di tutte le licenze necessarie all’apertura, delle formalità burocratiche, dell’acquisto delle attrezzature e dell’arredamento necessari per il punto vendita, e così via.

Poiché si tratta di questioni spesso abbastanza complicate, si consiglia di affidarsi ad un commercialista che possa aiutare nelle questioni burocratiche e fiscali della yogurteria, sia prima che dopo la sua apertura.

Avviare un’attività in proprio è una scelta impegnativa ma che, a conti fatti, si traduce poi nella possibilità di personalizzare e specializzare la propria attività, con una completa libertà riguardo alla scelta del prodotto da offrire alla clientela, alle modalità di somministrazione e nell’ambito della gestione globale della yogurteria.

Esiste anche l’alternativa rappresentata dal franchising: nel settore delle yogurterie esistono molti franchisor, ovvero aziende che operano nel settore ed offrono all’imprenditore la possibilità di appoggiarsi al proprio marchio, fama commerciale e conoscenze tecnico-pratiche (il cosiddetto “know-how”) per avviare la propria attività.

Si tratta di organizzazioni che, a fronte di un investimento iniziale e di una percentuale sui guadagni futuri, supportano l’imprenditore in tutte le fasi organizzative e gestionali e questo può essere un validissimo aiuto per chi non ha dimestichezza con le attività commerciali o semplicemente desidera semplificare l’avvio della propria attività.

Ma il franchising rimane comunque vincolante, poiché impone alla yogurteria il proprio marchio, i propri prodotti e specifiche condizioni di vendita, dunque chi gestisce l’attività ha meno possibilità di differenziarla e personalizzarla.

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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