Aprire una fattoria didattica
C’è un modo per osservare da vicino la natura e gli animali, imparando così meglio a rispettarli: visitare una fattoria didattica. Basti pensare che circa 3 bambini su 10 non hanno mai visto dal vivo alcuni animali come pecore, galli, agnelli, se non solo in televisione. Ecco pertanto che una visita a una delle fattorie didattiche presenti in Italia costituisce un’ottima occasione educativa per far comprendere in prima persona il valore della natura e il rispetto degli animali oltre che trasformarsi anche in una piacevole occasione di svago e divertimento assieme agli amici in un ambiente naturale molto accogliente e stimolante.
Tante le proposte delle fattorie didattiche come laboratori, visite guidate, percorsi didattici ideati per gruppi scolastici o famiglie con la collaborazione di personale specializzato in grado di trasformare la fattoria in una sorta di aula a cielo aperto dove imparare cose nuove è davvero più incredibile ed entusiasmante.
Cos’è una fattoria didattica
Una fattoria didattica è un’azienda agrituristica o un’azienda agricola all’interno della quale sono svolte attività educative rivolte perlopiù a bambini e ragazzi. L’attività didattica si affianca alla normale e consueta attività di queste aziende e quando si svolgono incontri con i ragazzi, le attività didattiche sono realizzate con la collaborazione di personale qualificato e specializzato.
L’obiettivo pertanto di queste fattorie è quello di divulgare la conoscenza di tutte quelle attività che si svolgono in un’azienda agricola o agrituristica per far conoscere in prima persona ai bambini la natura, gli animali e tutti quei valori connessi ad essi come rispetto dell’ambiente e della natura.
Secondo il decreto legislativo 228 del 18/05/2001 “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo” le attività didattiche e ricreative che hanno l’obiettivo di contribuire alla diffusione della conoscenza del territorio rappresentano infatti una delle tante attività multifunzionali proprie dell’imprenditore agricolo.
La city farm
City farm letteralmente significa “fattoria urbana”, ovvero un luogo gestito in genere da associazioni, enti o Comuni dove si svolgono anche attività didattiche per promuovere la conoscenza della natura e degli animali oltre che di tutto il mondo agricolo e rurale. Se le fattorie didattiche sono aziende agricole o agrituristiche situate in zone extraurbane, le city farm sorgono proprio nelle città o comunque nelle immediate vicinanze.
Gli obiettivi che accomunano queste due tipologie di aziende sono appunto la divulgazione della conoscenza della natura e degli animali e la valorizzazione di aspetti etici e morali come il rispetto dell’ambiente e della natura oltre che naturalmente di tutti i cicli produttivi e le metodologie ecocompatibili.
Nello specifico le city farm hanno l’obiettivo di far scoprire ai bambini e ai ragazzi il legame tra mondo urbano e mondo rurale, utilizzando attività agricole anche in contesti urbani proprio per migliorare la qualità paesaggistica e ambientale. Vari i temi di cui si possono occupare i laboratori didattici tra cui educazione alimentare, educazione ambientale, sensibilizzazione per la raccolta differenziata e tecniche di compostaggio e riciclo dei rifiuti.
Alla gestione delle city farm possono partecipare anche cittadini e volontari e i costi sono sostenuti perlopiù dagli enti patrocinanti oltre che da sponsor privati o fondazioni bancarie e associazioni.
Le city farm sono molto diffuse in Frangia, Belgio, Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Norvegia e Danimarca tanto che a livello europeo sono state raggruppate nella cosiddetta European Federation of City Farms. In Italia invece le city farm sono costituite solo da poche strutture tra cui Limone nel Verde a Livorno, Bosco Grande situata in provincia di Pavia e la Cascina Falchera gestita direttamente dal Comune di Torino.
Fattorie didattiche in Italia
Quante sono le fattorie didattiche in Italia? La prima rete di fattorie didattiche risale al 1997 nel territorio di Forlì-Cesena grazie al progetto della “Rete delle fattorie didattiche romagnole” e nel 1998 fu poi promosso dalla regione Emilia Romagna un altro progetto denominato “Fattorie aperte e Fattorie didattiche” di cui oggi fanno parte 330 fattorie.
Secondo uno degli ultimi censimenti, svolto da Alimos nel 2010, in Italia ci sono 1.936 fattorie didattiche concentrate perlopiù nelle regioni di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Puglia. Ma il settore è in continuo sviluppo pertanto i dati sono in costante crescita e anche nelle altre regioni d’Italia le aziende agricole e agrituristiche si stanno sempre più attivando e sensibilizzando per diventare anche fattorie didattiche.
Servizi e attività
I bambini e i ragazzi ospitati nella fattoria didattica sono direttamente coinvolti in molti tipi di attività come:
- realizzare un prodotto tipico;
- raccogliere frutta e verdura;
- osservare da vicino gli animali della fattoria;
- scoprire alcuni mestieri artigiani;
- partecipare a visite guidate;
- prendere parte a laboratori.
Ottenere la qualifica di fattoria didattica
Per diventare una fattoria didattica, un’azienda agricola o agrituristica è necessario che ottenga una speciale qualifica rilasciata dall’amministrazione regionale o dalla provincia. Per ottenere questa speciale qualifica è necessario rivolgersi alla Regione o Provincia di competenza per avere tutte le informazioni specifiche del caso.
L’iter può variare da regione a regione, in genere è necessario possedere alcuni requisiti indicati nella cosiddetta “Carta della Qualità”.
Una fattoria didattica pertanto deve:
- adottare sistemi produttivi ecocompatibili ovvero propri dell’agricoltura integrata o biologica
- disporre di un luogo di accoglienza per i bambini dove poter svolgere le varie attività educative anche in caso di maltempo e di uno spazio recintato e sicuro per permettere ai bimbi di poter giocare e fare pausa pranzo in totale sicurezza
- rispettare tutte le norme in materia di igiene e sicurezza
- stipulare un’assicurazione di responsabilità
- avere un registro delle varie classi di ragazzi in visita.
È necessario inoltre che:
- gli agricoltori della fattoria abbiano partecipato a specifici corsi di formazione
- gli operatori preparino materiale informativo e didattico adatto ai bambini e ai ragazzi che sono accolti in fattoria
- il numero dei bambini o ragazzi ospitati sia congruo allo spazio disponibile e alla grandezza della fattoria per ovvie ragioni di sicurezza e di facile gestione delle varie attività
Valutazione del contesto territoriale
Prima di prendere la decisone se aprire una fattoria didattica è bene fare un’approfondita analisi e valutazione del contesto territoriale in cui essa si inserirebbe. Infatti non tutte le aziende didattiche riescono ad ottenere il successo sperato.
Affinché il progetto imprenditoriale si trasformi in una valida e strutturata proposta didattica e formativa è necessario saper gestire tutte le varie fasi del progetto: non basta infatti ottenere la certificazione che attesti il possesso di tutti i requisiti della Carta della Qualità, poi è importante promuovere le proprie iniziative attraverso vari canali presso le scuole, le famiglie, le istituzioni e gli enti oltre a pianificare un programma delle varie attività didattiche: laboratori, animazioni, dimostrazioni, soggiorni giornalieri, possibilità di soggiorni prolungati.
Ecco che pertanto un’azienda dovrebbe situarsi in un contesto territoriale non isolato e facilmente raggiungibile da gruppi scolastici e famiglie con bambini.
Tipo di investimento
Quello delle fattorie didattiche può essere definito una sorta di business sostenibile. Tre gli aspetti principali su cui si basa:
- didattica
- turismo
- divertimento
Per un’azienda agricola in genere i costi da sostenere sono maggiori rispetto a quelli di un’azienda agrituristica in quanto un’azienda agricola non ha mai previsto nella sua regolare attività spazi e strutture per l’accoglienza, cosa invece già presente per quanto concerne gli agriturismi che sono dotati già in partenza di strutture adatte per l’ospitalità e di spazi esterni e interni adeguati a vari tipi di attività al chiuso e all’aperto.
Tuttavia anche se per le piccole aziende agricole all’inizio l’investimento potrebbe essere impegnativo, si può però in tal modo pianificare una nuova fonte di reddito che possa integrare il fatturato dell’azienda anche nei periodi dell’anno in cui i lavori agricoli hanno un minore rendimento.
Normative e burocrazia
Per avviare l’attività professionale di fattoria didattica è indispensabile che l’imprenditore adempia ad alcuni obblighi legislativi e burocratici tra cui:
- iscrizione dell’azienda agricola all’elenco regionale delle fattorie didattiche;
- acquisizione della qualifica di fattoria didattica presentando tutti i requisiti richiesti dalla regione dove ha sede la fattoria;
- presentazione della dichiarazione di inizio di attività presso il Comune competente;
- presentazione della documentazione atta a dichiarare che è presente in azienda un operatore con regolare qualifica di “operatore di fattoria didattica”.
Dato che le procedure e i requisiti possono variare da regione a regione è indispensabile per ottenere le informazioni del caso contattare le rispettive regioni o province di competenza.
Per aprire una fattoria didattica
- Kit per aprire una fattoria didattica
Un kit innovativo e utilissimo che permette di risolvere le difficoltà legate all’apertura di una fattoria didattica e a stabilire come realizzare nel migliore dei modi questa iniziativa imprenditoriale. Si tratta di una soluzione on line efficace e intelligente per progettare, valutare, realizzare e lanciare con successo il vostro business.
Integrare il reddito delle aziende agricole e agrituristiche
Aprire una fattoria didattica significa per un’azienda agricola o agrituristica integrare il reddito. In Francia, dove le fattorie didattiche sono molto diffuse, in alcuni casi ci sono fattorie che arrivano ad ospitare fino anche a 6.000 persone all’anno e questo tradotto in termini di reddito significa un notevole aumento delle entrate.
In genere chi partecipa alle attività didattiche della fattoria deve infatti pagare un biglietto di ingresso, per le scolaresche spesso è previsto un prezzo forfettario per gruppi. In aggiunta ai costi per la partecipazione gli ospiti poi decidono anche a volte di protrarre il soggiorno presso la struttura agrituristica o di comprare i prodotti realizzati dall’azienda come olio, marmellate, miele, formaggi, frutta o verdura.