Che cos’è la piscina interna
La piscina interna è appunto una normalissima piscina, coperta però, che si trova all’interno dell’abitazione (oppure negli hotel o nei centri sportivi), quindi in un luogo chiuso solitamente destinato a quest’uso esclusivo.
Una piscina quindi creata per essere usata anche d’inverno, grazie ad un sistema di riscaldamento che coinvolge sia l’acqua che l’ambiente stesso e, in alcuni casi, anche quegli spazi complementari come le docce o gli spogliatoi. Può essere già presente nel progetto su carta oppure aggiunta in un secondo momento, sempre che la superficie della propria casa a disposizione lo permetta.
In questo secondo caso le difficoltà e i costi sono maggiori, anche perché bisogna sincerarsi del fatto che ci siano le condizioni tecniche adatte per svolgere un lavoro del genere, che riguardano ad esempio la natura del terreno o della struttura su cui si interverrà. Si tratta comunque di un elemento caratterizzato, oltre che da finalità evidentemente estetiche, anche e soprattutto dal fatto che può aumentare il valore della casa fino a circa il 20 % in più, rendendola sicuramente molto più appetibile, confortevole e raffinata agli occhi di chi la vive e non solo.
Tipologie di piscina interna
In linea di massima le piscine interne presentano le stesse caratteristiche di quelle esterne.
Si distinguono intanto quella tradizionale da quella prefabbricata e possono essere inoltre sia interrate che fuori terra.
La piscina tradizionale in cemento armato è quella che offre sicuramente maggiore libertà di scelta senza limiti relativi a grandezza e forma, ma è nello stesso tempo quella meno economica e che richiede i tempi di lavorazione più lunghi. La piscina prefabbricata infatti presenta di certo delle limitazioni, ma, mantenendo più o meno le stesse caratteristiche di resistenza e qualità, permette di realizzare l’impianto in tempi più rapidi (in alcuni casi anche pochi giorni) e a costi ridotti.
La differenza tra la piscina interrata e quella esterna invece è prima di tutto di natura esteriore, nel senso che la prima appare come ‘nascosta’ all’interno del pavimento (o del terreno), mentre la seconda è ‘a vista’, poggiata quindi sul pavimento, con le pareti che la circondano e la sostengono ben visibili. Nel primo caso i costi sono comunque maggiori, anche perché è indispensabile un lavoro di scavo, che si traduce in una procedura piuttosto lunga e complessa.
Andando più nello specifico, a proposito di piscine fuori terra, si ricordano ad esempio quelle in formato mini, a partire dai due posti, caratterizzate da dimensioni e costi quindi molto contenuti, che pur ricordando ovviamente una grande vasca idromassaggio (alcune sono perfino arricchite da sistemi di cromo e aroma terapia), rappresentano tuttavia la soluzione ideale per chi vuole ricavarsi dentro casa un angolo di relax e benessere senza spendere troppo o sacrificare spazi troppo ampi della propria abitazione.
Un’ulteriore tipologia di piscina al coperto inoltre è quella realizzata in realtà in aree esterne come i giardini. Può essere utilizzata nella stagione calda come una normale piscina quindi, ma, e questo è ciò che ci interessa, anche durante l’inverno, poiché è completata da un particolare sistema di copertura apribile. Questo, che deve essere piuttosto alto e costituire alla fine pareti e tetto della nuova stanza, permette, nei mesi freddi, di proteggere l’ambiente dalle basse temperature.
I materiali usati per realizzare la struttura sono di norma l’acciaio, il ferro o l’alluminio, e materiali trasparenti come il plexiglass per le pareti. Tutta l’area circostante la piscina dovrà poi essere ovviamente pavimentata.
Da non dimenticare, infine, anche la cosiddetta ‘swimming machine’ o ‘endless pool’, un particolare tipo di piscina al chiuso utile soprattutto per chi ha bisogno di nuotare, ma non ha la possibilità o la voglia di farlo nelle classiche palestre o strutture apposite. Si tratta infatti di un sistema innovativo e particolare, una sorta di tapis roulant d’acqua, che permette di eseguire lunghe nuotate rimanendo praticamente nello stesso posto, attraverso una serie di pompe che sprigionano acqua generando un flusso di corrente regolabile a piacimento.
La cosa interessante quindi è che con la ‘swimming machine’ è come avere in casa una piscina molto più lunga che non ci si potrebbe magari permettere per via dei costi o dello spazio. Infatti, anche in tal caso, la spesa è più che sostenibile e gli spazi necessari studiati apposta per non essere troppo ingombranti.
Realizzazione e costi di una piscina interna
Il metodo di realizzazione più oneroso e dai tempi d’attesa più lunghi è, come già accennato, quello tradizionale relativo alla piscina interrata. In questo caso il lavoro è suddiviso in diverse fasi, prima fra tutte l’operazione di scavo e di preparazione del sottofondo, cui fanno seguito l’innalzamento delle pareti verticali in cemento armato (che possono essere sia prefabbricate che realizzate in opera), il rivestimento interno e la costruzione del vano e dell’impianto tecnico, adibito quest’ultimo al pompaggio, al ricircolo e alla depurazione dell’acqua ad opera di filtri appositi, cui si può aggiungere anche il sistema di riscaldamento dell’acqua stessa.
Per quanto riguarda invece le piscine prefabbricate di solito queste sono costruite con materiali diversi quali il calcestruzzo per il fondo e l’acciaio per le pareti.
E’ comunque il rivestimento ad offrire il maggior numero di soluzioni, puntando sulla qualità estetica, senza dimenticare tuttavia l’aspetto funzionale. Molto consigliato è ad esempio l’uso del gres porcellanato (in particolare a mosaico), ma è possibile optare anche per le vernici, di vari colori e tipologie, e per la vetroresina.
I costi variano invece in base a diversi fattori. Oltre a quelli strettamente legati alle attività di costruzione necessarie, bisogna poi considerare anche la grandezza e il tipo di piscina prescelta, il sistema di ricircolo dell’acqua, l’impianto di filtrazione, le finiture e gli accessori. Non vanno dimenticati infine quelli relativi alla manutenzione e alla pulizia, indispensabile quest’ultima per mantenere sempre condizioni igieniche ottimali.
Quando ci si appresta a eseguire dentro casa lavori così imponenti comunque, è sempre bene affidarsi in questi casi all’esperienza di un tecnico, sia per quanto riguarda la realizzazione del lavoro che per quanto concerne i permessi necessari (di norma il “Permesso di costruire” e/o la D.I.A., Denuncia inizio attività).