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Ma esattamente che cos’è lo spread, e in quanti davvero possono dire di conoscere questa complicata materia, solitamente relegata entro i confini delle discipline economiche? Come funziona il meccanismo, e in che modo incide sulla quotidianità di tutti noi semplici cittadini? Perché dovremmo davvero considerarlo uno spauracchio, o viceversa perché no? L’argomento è ovviamente, come si può facilmente intuire, molto vasto e complesso, ma a sintetizzarlo in modo semplice ed efficace è l’infografica realizzata ad hoc da Stampaprint.

L’immagine spiega in modo schematico che cosa sia appunto lo spread in estrema sintesi, da quali meccanismi è governato e in che modo il suo valore si riverbera sulle attività economiche di un intero Paese. Si parte dal significato stesso del termine, che in inglese sta per “divario”, e nel caso specifico indica la differenza tra due tassi e dunque l’atteggiamento degli investitori nei confronti di un Paese rispetto a un altro (nel caso specifico, tra Italia e Germania).

La seconda parte dell’infografica si concentra sulla spiegazione di che cosa sono i titoli di stato, uno degli elementi fondamentali di questa particolare materia. La parte centrale dell’immagine è quella che si concentra sul funzionamento del meccanismo dello spread, la parte più complessa e delicata del tutto. In cinque punti si può capire come è regolato il tutto, e in che modo si riverbera sulle attività degli Stati e degli investitori. I titoli di Stato, una volta emessi in sede d’asta (mercato primario), sono comprati e venduti sul mercato secondario dagli investitori più i titoli vengono venduti dagli investitori, più le quotazioni scendono, più lo spread sale se cala la percezione della sicurezza dell’investimento nei titoli, registrata dall’aumento dello spread, significa che per collocarli sul mercato lo Stato dovrà offrire un interesse più alto. Lo Stato dovrà quindi spendere di più per ripagare i titoli di chi acquista i BtP nelle nuove emissioni. a risentirne è soprattutto il debito pubblico, ma non solo (in particolare se il valore dei titoli di Stato dovesse subire un downgrade del rating) infatti le banche – che posseggono molti titoli di Stato – perderanno molto valore in bilancio se i titoli perdono valore.

Di conseguenza, applicheranno tassi di interesse più elevati nei prestiti a famiglie e imprese, per contrastare l’effetto. Questo non significa che a salire sia il tasso di interesse deciso dalla BCE nel prestare denaro alle banche (il cosiddetto costo del denaro), quanto piuttosto il tasso applicato discrezionalmente dalle banche alla clientela. L’ultima parte dell’infografica spiega perché l’argomento interessa tutti in termini molto sintetici e chiari. Se fino a ieri non sapevate che cosa fosse lo spread, da oggi non avrete più scuse.

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