L’associazione che si occupa di promuovere e diffondere la conoscenza delle banche del latte si chiama Aiblud, che sta per Associazione italiana banche del latte umano donato-onlus che si ispira alla Convenzione internazionale dei diritti dei minori. Quest’associazione ha il compito di promuovere e diffondere l’allattamento materno ma ha anche l’obiettivo di invogliare le mamme a donare il latte per salvare piccole vite umane. L’associazione, quindi, svolge una funzione informativa che si rivolge tanto alle donne quanto agli enti specializzati, ospedali pubblici compresi. A questi, infatti, l’associazione di utilizzare il latte materno nei centri di neonatologia ma anche all’interno dei reparti di terapia intensiva neonatale. Lo scopo ultimo dell’associazione, quindi, è quello di favorire l’apertura di nuove banche del latte umano per aiutare le aree carenti e promuovere l’apertura di queste attraverso la divulgazione delle linee guida da rispettare per aprire una banca del latte secondo le regole della società italiana di neonatologia.
Come funziona una banca del latte
A Torino si trova una delle banche del latte più importanti e meglio operative d’Italia. Si tratta dell’ospedale Sant’Anna che solo nell’ultimo anno è stato in grado di raccogliere oltre 670 litri di latte materno grazie alla donazione di 66 donne. Anche negli anni precedenti, il Sant’Anna di Torino ha raggiunto cifre da record: nel 2011, ad esempio, ha raggiunto 549 litri di latte grazie all’impegno di 61 donatrici mentre nel 2009 i litri di latte materno raccolti sono stati addirittura 737 per merito di 76 donatrici. La banca del latte di Torino, insomma, è una vera e propria azienda che da lavoro a ben 11 operatori, divisi tra personale medico ed infermieristico ed è dotata di macchinari di ultima generazione: 6 freezer, 7 tiralatte e 4 pastorizzatori oltre a ben 10 stanze adibite al controllo e alla lavorazione del latte donato.
Dove acquistare il latte materno: attenzione al web
E’ fondamentale, in linea di massima, che la raccolta del latte materno avvenga all’interno di una struttura ospedaliera sia per rispettare un certo distacco temporale tra un’estrazione di latte e l’altra sia per consentire al bambino che ne ha bisogno di ottenere immediatamente la nutrizione. Tuttavia, nulla impedisce di raccogliere latte materno anche da casa. In questo caso, però, ci sono delle piccole regole che vanno rispettate soprattutto per il bene del bambino che riceverà la donazione. Vale sempre la regola che, una volta estratto, il latte va congelato. Fatto questo, deve essere portato in ospedale e, in questo caso, il trasporto può avvenire sia direttamente, ossia la donna va all’ospedale per la donazione alla banca del latte, oppure può chiamare il personale specializzato che andrà a ritirarlo direttamente a casa sua. Una volta arrivato in banca, il latte deve essere analizzato e deve superare una serie di controlli finalizzati ad attestarne la qualità e l’assenza di batteri. In un secondo momento, poi, si procede con la pastorizzazione che avviene all’interno di vasche particolari che consentono ai medici di monitorare il processo anche grazie al collegamento particolare fatto con appositi computer e macchinari. In un’ultima, fondamentale, fase avviene il processo di congelamento del latte che viene raccolto in sacche e inserito all’interno di freezer che hanno una temperatura di -20°. Quando si deve utilizzare il latte, è sufficiente scongelarlo lentamente e seguire alcuni procedimenti precisi per garantire la massima sicurezza ai bambini che ne faranno uso. Naturalmente, una volta scongelato, lo stesso latte non può essere più congelato.
Il latte materno, negli ultimi tempi, è in vendita anche su internet come fosse un bene di consumo analogo a tutti gli altri. Si tratta di una tendenza molto diffusa negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove sono moltissimi i siti dedicati alla vendita di latte materno on line. In linea di massima, è opportuno fare attenzione prima di acquistare del latte su internet anche perché tutti i medici consigliano di rivolgersi a banche del latte specializzate, essendo queste considerate più sicure. I siti dedicati alla vendita on line di latte, infatti, non sono solo società ma anche mamme che ‘per arrotondare’ usano i blog o i social network per vendere il proprio latte alle donne che ne hanno bisogno. In effetti il giro d’affare che ruota intorno al latte materno frutta molti quattrini. Per molte donne, infatti, acquistare il latte on line conviene rispetto a quello costosissimo che, tra l’altro, è anche artificiale. In Inghilterra, le donne chiedono circa quasi una sterlina per 30 grammi di latte mentre le donne americane, per la stessa quantità, chiedono fino a due dollari. Sul piano della sicurezza, però, il rischio è alto: nessuno assicura che le donne che donano il latte non abbiano assunto farmaci, droghe o che addirittura non siano affette da malattie pericolose come l’epatite o l’Aids e gli acquirenti on line, quasi sempre, ne restano all’oscuro.