Come praticare l’aerosol ai bambini

I malanni di stagione colpiscono per primi i bambini, ovvero coloro con le difese immunitarie più basse e meno sviluppate rispetto agli adulti. Più fragili e soggetti ad ammalarsi spesso, i bambini soffrono più di altri di tosse, catarro e raffreddore. Spesso l’aerosol rappresenta il modo più veloce e pratico di curarli e farli sentire meglio, ma il rifiuto e i capricci dei bambini sono sempre dietro l’angolo. Come riuscire a fare l’aerosol a un bambino?

bambini e aereosol

L’aerosol, una cattiva medicina

Rimedio efficace per curare i bambini affetti da forti catarri o raffreddori, l’aerosol viene visto dai piccoli come un castigo e vissuto peggio di una punizione con urla, pianti e strepiti. I capricci sono in agguato in ogni momento e con loro anche la debolezza dei genitori che finiscono per accontentare i bambini interrompendo la terapia. Naturalmente questo comportamento è quanto mai sbagliato, perché i bambini non possono averla vinta soprattutto quando si tratta della loro salute. Quindi la prima raccomandazione è quella di non piegarsi mai ai pianti e ai capricci. Quando si cerca di far fare l’aerosol ai bimbi, sarebbe utile trasformarlo in un gioco. Dato che è proprio quella mascherina che va avvicinata alla bocca a risultare antipatica al bambino, oltre al non sopportare l’amara medicina, si possono trovare dei trucchi per non vivere male i venti minuti di aerosol.

 

Tipi di aerosol

In commercio oggi si possono trovare vari tipologie di macchinette per l’aerosol: ci sono i tipi silenziosi, quelli ad ultrasuoni, a cui i bambini sembrano adattarsi meglio. Però il miglior consiglio in proposito è quello sempre di sentire un pediatra che suggerirà il miglior modo per procedere con la terapia. La prima cosa che si raccomanda di solito è quella di non usare l’umidificatore per ambienti per spandere il farmaco: infatti così facendo risulterebbe pressoché impossibile capire quanto principio attivo viene inalato. Quando il bambino è molto piccolo, i suoi movimenti sono limitati ed è facile tenerlo in braccio e reggergli la mascherina vicino la bocca. Se i lamenti diventano insostenibili, allora si potrebbe praticare il trattamento davanti allo specchio, tenendo il bimbo in braccio. In questo modo non solo sarà il contatto col corpo della madre a tranquillizzarlo, ma ci penserà il gioco dello specchio a distrarlo dall’aerosol.

Un’alternativa sarebbe cantare una melodia, che riesca a coprire il rumore dell’aerosol e che lo rallegri. Se il bambino sta mettendo i dentini, un altro trucco potrebbe essere quello di fargli mordere direttamente il tubo della macchinetta, togliendo la mascherina.

Questi espedienti possono funzionare se il bambino è ancora molto piccolo, infatti dai sei mesi in su i genitori devono dimostrare molta creatività durante certi momenti. Oggi probabilmente il trucco più usato è quello di piazzare il bambino davanti alla tv e praticare l’aerosol mentre è impegnato nella visione dei cartoni animati. Oppure lo si può impegnare in altri giochi, come le costruzioni, le automobiline o i pupazzetti. Il punto principale è cercare di farli divertire e distrarre per far loro superare questa ostinata resistenza.  Se l’aerosol deve trasformarsi in un gioco, allora perché non immaginare che la mascherina sia un aeroplano che debba fare rifornimento?  Le  famiglie più tecnologiche invece possono provare a distrarre il bambino con i video su youtube. Invece un altro modo per divertire i bambini più grandicelli può essere rappresentato dalla lettura di una favola o di un libro di avventure. Anche far partecipare peluche o bambole al “supplizio” dell’aerosol può aiutare a calmare i piccoli reticenti, perché si innesca in questo caso il principio d’imitazione che in genere funziona bene per convincere i piccoli.

Se i bimbi sono in età da favole, si può raccontare loro quella della fatina del nebulizzatore, una fatina che guarisce i bimbi fatta della stessa consistenza di una nuvola. Ancora utile può essere inventare canzoncine o filastrocche oppure si può promettere di giocare insieme una volta finito l’aerosol, come una sorta di premio  per il “sacrificio” fatto.

Durante tutti questi tentavi, è importante insistere e non cedere ai capricci e ai pianti dei bambini, ma impegnarsi affinché la terapia proceda senza intoppi. È importante per curare il piccolo ribelle che l’aerosol venga fatto senza che opponga un’eccessiva resistenza, per questo aiuta usare la fantasia per coinvolgere il bambino in giochi.

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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