Come diventare scrittore
La definizione nella lingua italiana, da Treccani:
“Scrittore: chi si dedica all’attività artistica, chi compone e scrive opere con un intento artistico”
Un’autodiagnosi dello scrittore:
“Io scrivo perché scrivere è la mia salvezza. Perchè scrivere è l’unica cosa che mi rimarrà sempre, la passione che nessuno mi potrà mai togliere, il rifugio che nessun bombardamento potrà mai raggiungere. Se tutto il resto del mondo mi volta le spalle, io ho il mio foglio e la mia penna. E soprattutto la mia mente, che corre anche senza gambe. Scrivo perché quello che provo quando ho finito un episodio, un racconto, un romanzo, non conosce eguali; perché quando leggo e rileggo e riscrivo e taglio, sento la voglia infinita di farlo ancora. Scrivo perché quel foglio sono esattamente io.”
Scrivere è inventare, raccontare, monitorare, riflettere, osservare. Scrivere è trasmettere emozioni, scrivere è far conoscere delle storie: le storie sono il motore dell’immaginazione, la base della fantasia, sono gli ingredienti che hanno reso significative le mille vite della Storia con la S maiuscola.
- Scrivere è una vocazione
- Scrivere è un’arte
- Chiunque non desideri altro che scrivere quando apre gli occhi al mattino, è uno scrittore
E questo è sacrosanto e vero. Ma come rendere questa voglia, questo bisogno, una vera e propria professione? Come riuscire a guadagnare da questa passione forte? Diventare scrittori di professione appare quasi soltanto come un sogno utopistico, tanto che molti nemmeno lo prospettano. Ma, posto che ci vogliono innanzitutto talento e fortuna, in realtà diventare scrittori di professione è possibile.
Consigli pratici per diventare scrittore
Scrivere, per chi si sente scrittore, è il completamento naturale di un desiderio forte ed è qualcosa di innato. Ma, per quanto possano apparire banali, alcuni “doveri” devono essere assolti da chi vuole diventare scrittore di professione. Tali “doveri” sono comportamenti che per alcuni risultano naturali, per altri possono essere validi suggerimenti che aiutano a “sbloccare” situazioni di stallo o di dubbio:
- cercare di capire di cosa si vuole scrivere e di quale genere: avere un obiettivo preciso ed essere determinati a raggiungerlo, significa essere già a metà strada nel proprio percorso personale
- essere però consapevoli che per guadagnare scrivendo, bisogna essere disposti ad adattare qualcosa della propria scrittura alle regole del “mercato”
- leggere moltissimo e di tutto; leggere in maggior quantità il genere di cui si vuole scrivere (per non acquistare continuamente libri, che a lungo andare risultano costosi, frequentare biblioteche o reperire e-book gratuiti su internet)
- tenere sempre a portata di mano foglio e penna e appuntare ogni idea di possibile storia
- scrivere ogni volta che si ha la possibilità
- rileggere quello che si scrive tante volte e farlo cercando di calarsi nel lettore medio, che solitamente è distratto
- far leggere i propri lavori non solo ad amici e parenti, i quali possono darci giudizi di parte: occorre avere sempre giudizi obiettivi e imparziali, perché aumenta l’autocritica e la possibilità di correggere eventuali errori
- non aver paura di tagliare e/o riscrivere parti già scritte che a una lettura più attenta non funzionano.
Cosa studiare per diventare scrittori
Il percorso di studi più indicato per chi ha in mente di diventare scrittore è il seguente:
- liceo classico o una scuola superiore a indirizzo umanistico
- università di tipo umanistico, preferibilmente la facoltà di lettere
- scuole o corsi di scrittura creativa
Scuole di scrittura creativa
Sono molti i pregiudizi sulle scuole di scrittura creativa, ma in realtà, se scelte bene, esse sono molto utili per il futuro scrittore.
Innanzitutto, è da smontare la salda convinzione di molti che scrivere è una cosa naturale e che quindi una scuola che te lo “insegni” non serve: scrivere è un’arte e un talento, ma come tale va instradato. Chi ha un talento artistico, che sia un musicista, un ballerino o un pittore, necessita di essere “guidato” nel modellare appunto le proprie capacità per finalizzarle alla professione; infatti esistono scuole istituzionali che insegnano la musica, il ballo, la pittura, per esempio. Perché non deve essere la stessa cosa con la scrittura?
Intanto la base della scrittura si impara da piccoli e proprio a scuola, in particolare alle elementari: è la lingua italiana, strumento indispensabile, che si continua a imparare e a perfezionare lungo tutto il percorso di studi personale. Ma scrivere è anche una tecnica: esistono meccanismi, trucchi ed espedienti che spesso durante la stesura dei testi, sono molto utili per rendere gli effetti desiderati al lettore; per gli scrittore di genere esistono dei cliché da tenere assolutamente a mente, senza i quali il genere non avrebbe ragione d’esistere; sono molti gli aspetti della scrittura creativa che possono essere desunti dalla lettura costante di testi pubblicati, ma che possono anche essere “riassunti” e insegnati da docenti esperti in materia.
Le scuole di scrittura, attraverso letture, esercizi e scadenze precise, creano obiettivi sul breve periodo che stimolano idee e a volte sradicano blocchi e dubbi. Inoltre le scuole di scrittura sono al passo con i tempi, attente alle tendenze della letteratura contemporanea e ai linguaggi che mutano; se si desidera diventare scrittori e quindi guadagnare scrivendo, bisogna anche capire cosa ci potrà far guadagnare: se abbiamo modi di esprimerci, tecniche di scrittura o linguaggi ormai desueti, perché appartenenti alla letteratura di 10, 20 o 30 anni fa, perché ci piace leggere quella e da quella abbiamo imparato, è difficile che riusciremo a pubblicare e a vendere qualcosa di nostro. Nella scuola di scrittura invece, i docenti sono in grado di indicarci quali attualità letterarie possono renderci interessanti al mercato editoriale, consigliandoci anche quale direzione è la più adatta a noi e al nostro modo di scrivere.
Le scuole di scrittura sono poi un banco di prova per tutto ciò che scriviamo: i testi che si scrivono vengono letti, giudicati e talvolta editati dagli insegnanti con attenzione e obiettività; inoltre vengono anche letti dagli altri studenti, la qual cosa crea una situazione di confronto e scambio molto proficua, in cui poter attingere dagli scritti degli altri, e dai suggerimenti obiettivi e imparziali di persone estranee alla nostra cerchia abituale. Infine, se si tratta di una buona scuola di scrittura, questa ci può fornire consigli teorici e pratici su come ottenere visibilità nel mondo dell’editoria, o addirittura può creare essa stessa delle occasioni in cui esporci direttamente al giudizio e alla conoscenza di case editrici. Alcune scuole di scrittura sono esse stesse piccole case editrici, che possono pubblicare i propri studenti qualora lo meritino.
Pubblicare un libro: la casa editrice
Fare lo scrittore di professione e guadagnare con i propri testi narrativi, significa far pubblicare ciò che si scrive: il tramite per questo fine è la casa editrice, la quale nella maggior parte dei casi investe su un libro (romanzo o raccolta di racconti), editandolo, stampandolo, producendone diverse copie, distribuendole alle librerie, curandone l’eventuale pubblicità. Perché la casa editrice conosca i testi che si scrivono e decida di puntare su questi, bisogna renderli visibili. Esistono diversi modi per rendersi visibili, anche grazie all’avvento e al proliferare di Internet:
- monitorare e partecipare a concorsi di scrittura: scegliete quelli che danno maggiore visibilità alle case editrici e quelli che in palio mettono la pubblicazione gratuita dei testi
- frequentare corsi di scuole di scrittura creativa che abbiano buoni contatti col mondo dell’editoria (per capire se i contatti ci sono, informarsi se: vengono organizzati incontri con editori durante i corsi; da quella scuola sono uscite persone che hanno pubblicato qualcosa)
- monitorare i siti delle case editrici che pubblicano generi simili al proprio, per tenersi al passo con le tendenze ed eventualmente partecipare a concorsi indetti proprio da loro
- partecipare a fiere ed eventi che riguardano i libri, l’editoria e la lettura (come il Salone del Libro di Torino, la fiera della piccola e media editoria di Roma, etc), dove tenersi informati su novità e concorsi
- inviare i testi più significativi a editori di cui ci si riesce a procurare i contatti (e magari a quelli che paiono interessati a leggere qualcosa di nuovo, altrimenti si rischia solo di essere cestinati senza essere aperti!)
- gestire dei blog dove le parole chiave (tag) siano “scrivere”, “scrittura”, etc, o prendere parte a siti web che costituiscano vetrine privilegiate per l’occhio dell’editore, magari in circuiti che appartengano al mondo stesso dell’editoria
Struttura di una casa editrice
In una casa editrice lavorano diverse figure al vertice, che decidono cosa pubblicare e perché. Essi sono:
- editor e scout, che forniscono autori e titoli.
- direttore editoriale, che è colui che compie le scelte editoriali e decide l’acquisizione del libri e come redigere i contratti con gli autori; il direttore editoriale può coincidere con l’editore.
- editore o consulente editoriale, che è colui che valuta ed edita il testo, cioè lo rende fruibile per il pubblico della casa editrice
- direttore di collana, che si occupa dei contenuti delle singole collane, che rappresentano le scelte culturali e commerciali della casa
Quindi le figure di riferimento per chi vuole far leggere i propri testi sono l’editor o lo scout e il consulente editoriale. Molte case editrici vi proporranno di pubblicare dei testi vostri, dietro cospicui pagamenti per finanziare le stampe delle copie: diffidate di chi vi spara cifre astronomiche! L’editore serio e competente, è quello che non investe su una pubblicazione che non potrà piazzare per bene, e che quindi non chiede contributi allo scrittore oppure chiede contributi minimi.
Contratto editoriale tra scrittore e casa editrice
Ecco cosa dovrebbe contenere il contratto con l’editore, secondo la Legge sul Diritto d’Autore:
- Il Contratto Editoriale può essere di due tipi: a “Edizione” o a “Termine“; nel contratto a Edizione deve essere indicato chiaramente il numero di edizioni come limite minimo e massimo; nel contratto a termine deve essere indicata la durata in mesi o anni, è questa durata può arrivare a un massimo di venti anni
- Nel contratto deve poi essere indicato il numero minimo di copie che si crede di stampare per ogni edizione, (200 copie, 1000 copie, etc).
Il numero di ristampe invece è libero, perchè rappresenta un discorso diverso da quello dell’Edizione: l’Edizione comporta una revisione del libro, con nuovo codice ISBN, le ristampe no. Il contratto stabilisce i tempi in cui l’Autore è obbligato solitamente a consegnare l’Opera ed inoltre obbliga l’autore a garantire il godimento dei diritti ceduti. L’editore invece dal canto suo è obbligato a mettere in vendita l’opera col nome dell’Autore, oppure in forma anonima o con Pseudonimo secondo quanto deciso nel contratto dall’Autore stesso. Altri elementi obbligatori sono questi:
- La pubblicazione dell’Opera deve avvenire entro il termine fissato nel contratto e tale termine non può essere superiore ai due anni, a partire dal giorno della consegna del testo da parte dell’Autore o del giorno della stipulazione del contratto, se posteriore.
- L’Autore può introdurre delle modifiche prima della stampa,ma non può alterare la sostanza dell’opera.
- Il compenso che spetta all’Autore è costituito da una percentuale calcolato sul prezzo di copertina delle copie vendute, la quale percentuale è concordata nel contratto.
- L’editore deve rendere conto all’autore annualmente delle copie vendute.
- Nel contratto il prezzo di copertina è fissato dall’editore, che è obbligato ad avvisare l’autore, il quale ha diritto a chiedere spiegazioni se il prezzo poi aumenta tanto da ledere i propri interessi.
- Se l’opera non trova sbocchi sul mercato al prezzo fissato, prima di svendere le copie rimaste o di mandarle al macero, l’editore deve informare l’autore e chiederne l’approvazione; l’autore a questo punto può acquistare le copie a prezzo ridotto.
Editoria digitale: pubblicare un libro a costi contenuti
La nuova frontiera delle pubblicazioni è rappresentata dal web. Alcune case editrici o alcuni siti nati appositamente, offrono la possibilità di vedere pubblicato il proprio libro (anche se non in libreria) a costi contenuti. I vantaggi di una pubblicazione digitale potrebbero essere:
- valutazione del testo ai fini della sua pubblicabilità
- creazione delle bozze del libro e della copertina
- apposizione del codice ISBN ed EAN13, cioè i codici a barre (importante!!)
- stampa e la rilegatura dei libri, da una a 50 copie minime
- inserimento del titolo nel catalogo delle opere pubblicate
- creazione di una pagina Internet sull’autore
- creazione di una pagina Internet sul libro
- indicizzazione delle suddette pagine Internet sui motori di ricerca
- possibilità di avere i depositi di legge per formalizzare la pubblicazione
- segnalazione sui principali siti Internet di vendita dei libri online
- possibili inviti per presentare i libri alle varie Fiere del libro
- possibile produzione di gadget promozionali, come cartoline, segnalibri, biglietti da visita
- possibile personalizzazione di ogni copia
- preventivi gratuiti online
Gli svantaggi dell’editoria digitale però ci sono:
- si tratta comunque di fare un investimento e quindi di spendere dei soldi, pochi per una sola copia, ma parecchi al salire del numero delle copie
- i libri non sono distribuiti nelle librerie, veicolo principale di esposizione al pubblico
- spesso i formati e le copertine non corrispondono ai desideri dell’autore
- la pubblicità e la visibilità sono poche: è vero che Internet è un gran veicolo, ma chi vuole comprare dei libri (parliamo del grande pubblico e non di lettori incalliti e di nicchia) nella maggior parte dei casi non cerca sulla rete, ma si reca in libreria
Se proprio avete nel cassetto il sogno di pubblicare almeno una vostra opera, regalatevi la sua pubblicazione utilizzando l’editoria digitale, perché rappresenta il modo sicuramente più economico fra tutti. Oppure tenetelo come punto di partenza per la vostra futura carriera, come prima visibilità. Tenete presente però che questo tipo di pubblicazione non fa di voi né di nessun altro, degli scrittori di professione: sarete sempre scrittori, ma sicuramente non guadagnerete soldi dai vostri testi con l’editoria digitale.
Siti internet utili per diventare scrittore
Per trovare siti di scuole di scrittura, basta digitare su google qualcosa come “scuola scrittura creativa – città”, mettendo il nome della città in cui vivete. Altrimenti esistono siti che riportano elenchi e contatti di alcune scuole di scrittura creativa scelte:
Vetrine gratuite per scrittori
Libri e scrittori
Un sito completamente gratuito che promuove scrittori e poeti, ma anche case editrici e scuole di scrittura. Offre spazio gratuito agli scrittori per inserire una scheda personale, una intervista realizzata da loro, tutte le recensioni dei propri libri e persino spazio illimitato per gli inediti. Ha rank 4 da Google.
Autori emergenti
Specchio magico
Scuole di scrittura creativa
- http://guide.dada.net/scrittura_creativa/scuole_permanenti_di_scrittura_creativa/
- http://www.upad.it
Elenchi di siti o di contatti di case editrici
- http://www.aib.it/aib/lis/lpi19.htm
- http://www.libriescrittori.com/libri
Elenchi di concorsi di scrittura
- http://www.libriescrittori.com/libri
- http://www.ozoz.it/autori_emergenti/concorsi.htm
- http://www.club.it/concorsi/
- http://www.raccontioltre.it/cat/concorsi-letterari/
Siti di editoria digitale
- Uni Service
- Lulu
- Boopen
Chi non risica non rosica!
Mi piace molto scrivere ma sono insicura di me e avrei una libro da pubblicare ma per la paura che non piaccia alle persone lo tengo segreto
Per Alfonso. L’importante è credere in se stessie a andare avanti con convinzione e umilità.
Se vi emargineranno e non saprete il perché, se nutriranno rabbia nei vostri confronti e non sapete il motivo, se vi riterranno superfluo, fallito, disadattato, inefficiente, nebuloso, eccessivamente originale, facile all’ira; se vi tratteranno come invisibili, se vi biasimeranno senza ragione, se si dimenticheranno di voi, se vi tratteranno come l’ultimo Uomo del mondo, in quel momento saprete di essere il più grande scrittore del mondo. Guai a colui che non crede alla propria grandezza.
Ho sempre pensato che da grande sarei stata una scrittrice,
il tempo è passato,
sono diventata vecchia
ora più che mai ne avrei bisogno
sarebbe la mia piccola parte di eternità,
la consolazione dopo il figlio che mi odia
ma la vita mi ha risucchiato il tempo e non so da che parte cominciare
Scrivere , come se fosse l’unica cosa da poter fare, l’ultima strada da poter percorrere,l’ultimo senso da dare ad una vita senza senso.
Scrivendo , sognando, fantasticando ,così passano delle ore , dei giorni , del tempo che altrimenti avremmo speso pensando a ciò da cui in ogni momento cerchiamo di fuggire.
Scrivo da anni ormai, in principio erano pensieri,sequenze di parole che volevano descrivere stati d’animo nuovi ,inespressi, complicati.
Il tempo e con esso la sempre maggiore comprensione ,ha trasformato quei pensieri scritti in poesie , certo poesie molto particolari , molto personali, ma pur sempre poesie.
Versi che spiegavano emozioni, narravano desideri, urlavano sofferenza.
Dopo le poesie a cui ad onor del vero di tanto in tanto faccio ritorno , mi sono lanciato in romanzi , uno finito ed un altro in corso , un’altro ancora accennato e poi abortito.
Tentativi di pubblicazione? uno solo.
Una raccolta di quelle che ritenevo le mie migliori poesie , mandate ad un piccolo editore Napoletano che dopo mesi di silenzio , ad una mia telefonata ne fece seguire un’altra nel giro di mezz’ora dove diceva che non era interessato! Ma come tanti mesi per dare la risposta più ovvia e più attesa possibile? Chissà perché ancora oggi solletica nel mio cervello l’idea che quella raccolta è rimasta non letta.
E ora? dopo un primo romanzo da correggere e nel quale non credo più , c’è la gestazione di questo nuovo , questo un po più fino , più convinto , più sentito.
Scrivo e sogno , sogno di poter pubblicare , di poter guadagnare , ma soprattutto scrivo e spero che la scrittura sia la scintilla che rivoluzioni la mia vita .
Ho 35 anni , marito e padre , impiegato della peggior specie, di quelli che hanno il posto fisso e passano l’intera giornata tra quattro mura bugiarde e grige come il mio animo.
Di quelli che che internet in ufficio era il miraggio , il sogno , la soluzione risolutrice, il rimedio alla noia quotidiana.
Internet che diviene sempre di più , l’ennesima galera dalla quale fuggire , le nuove catene da spezzare , il peso che mi trascina sempre più a fondo.
Dicevo , scrivere; si è quello che mi resta da fare , è la mia scialuppa di salvataggio,il mio porto sicuro che seppur lontano e irraggiungibile è pur sempre lì oltre l’orizzonte.
Cosa vorrei dalla scrittura? dove vorrei che mi portasse? certo sognare non costa nulla e almeno nei sogni ,visto che nella vita reale non è possibile , voglio essere megalomane.
Scrivo con la speranza di poter vivere di sole parole e pensieri, di fantasie e sogni , di desideri narrati e di racconti all’umanità donati.
Sogno la terra di Spagna , una casa decente con giardino e campagna , pomodori nell’orto e piante di basilico in ogni dove.
Sogno i mobili di legno vecchi , un tavolo con rughe e vernice scrostata , un cane , una bicicletta ed il mare nella mia finestra.
Sogno serate passate in giardino con amici , un buon bicchiere di vino rosso e due spaghi aglio, olio e peperoncino.
Sogno mia moglie nuda in un letto con lenzuola bianche e fresche , con la brezza marina a rinfrescarci e l’alba senza il trillo della sveglia.
Sogno mio figlio felice , a pieni nudi nella terra brulla e onesta , mentre gioca e si diverte finché bambino e poi vederlo sicuro e forte quando in mano avrà preso il suo destino.
Sogno una vecchiaia serena , possibilmente con la forza necessaria a scendere e salire giù in paese con la bici e con le braccia abbastanza forti da remare sul mare .
Sogno una vita diversa , una vita che non ho ; scrivere potrebbe essere la strada che a questo sogno mi conduce , oppure più semplicemente può essere il modo per raccontarlo.
Una data e un orario. Il 14 ottobre 1981. Ore 12:34. Come è possibile che una coordinata così precisa nel tempo rimanga ancora impressa dopo oltre trent’anni? Eppure è così. Non si tratta di un evento traumatico o chissà quale tragico ricordo. E’ il momento esatto in cui ho capito di possedere un certo dono, una propensione. Ma il corso degli eventi è stato molto simile a quello di Luca, il Signor De Gaspari che si trova due piani sopra il mio commento. Le esperienze di gioventù, la curiosità, la voglia di indipendenza e tutto quello che ruota intorno ad un ragazzo adolescente che si avvia verso la vita adulta, portano a rimandare, ad aspettare il momento giusto per dedicarsi anima e corpo grazie a quel talento scoperto e che crediamo tale. La mia storia è molto simile al coetaneo Luca, simile nelle scelte e nelle strade percorse per giungere dove sono ora. Un padre di famiglia che come tanti cerca di sopravvivere durante questo periodo poco felice sotto molteplici aspetti. Ma al termine di tanti percorsi tortuosi, come dice la scrittrice un piano sopra il mio, Desideria, ci si ritrova a contemplare il passato come un film da vedere e rivedere nei dettagli. E qui credo sia arrivato il momento della resa dei conti. Il momento per non rimandare più e mettersi finalmente davanti al foglio bianco, premere il tasto “rewind” e rivivere passo dopo passo i momenti creativamente più fertili e ricordare chi eravamo e cosa eravamo. In tutti noi che abbiamo creduto nelle parole scritte, da qualche parte della nostra anima, abbiamo ibernato la nostra vera identità in favore della vita materiale e del tutto e subito. A casa, in famiglia, credo che mi prendano per pazzo, per esaurito a causa dei miei comportamenti strani e inconsueti. Ma non me ne importa, in questi giorni sono tornato ad avere trent’anni di meno anche se mi trovo in un corpo di trent’anni più vecchio. Sono tornato a ripercorrere i miei passi dopo aver trovato la strada che avevo abbandonato. Tutti noi abbiamo le nostre icone viventi, da Brown a King, da Ludlum a Grisham, ognuno le sue. E’ vero, un grande sogno sarebbe diventare come loro. Ma loro il loro sogno lo hanno avuto e lo hanno realizzato. Io mi accontento di viverlo per ora. Realizzarlo è già un passo che verrà in seguito, una possibile se pur improbabile conseguenza. Quello che è importante è scrivere, la pubblicazione poi si vedrà. Per il momento invio un abbraccio ai due coinquilini di questi commenti, Luca e Desideria, in quanto il tempo stringe e… “ho delle cose da scrivere”.
A. BRUNO
Ho scritto i primi racconti all’età di dieci anni, nulla mi ha mai fatto stare meglio dell’atto dello scrivere, è quasi una magia, ti siedi e le immagini cominciano a scorrere………..
Alle medie, il sogno che portavo dentro me stesso era quello di frequentare il liceo classico e proseguire con la facoltà di letteratura. Non sono stato abbastanza forte. Non avendo avuto l’approvazione di mio papà, ho frequentato una scuola per geometri. Ho iniziato a lavorare nell’azienda di mio padre, il quale mi ha considerato parte della stessa. Anche se in buona fede, (probabilmente ha cercato di fare del suo meglio, anzi, sicuramente ha cercato di fare ciò che considerava meglio per me) oggi tra banche e situazioni che hanno sconvolto il mercato sono praticamente rovinato.
Sono tornato a scrivere all’età di quarantaquattro anni, un testo chiaramente autobiografico, se non altro come sfogo personale.
Oggi a quasi quarantasette anni sto scrivendo il primo testo non autobiografico e non so assolutamente quale sarà il futuro mio e della mia famiglia.
A tutti dico, anche se molti l’hanno detto prima di me:
non abbiate paura dei vostri sogni dal momento che il non realizzarli potrebbe essere molto peggio, fate fruttare i vostri doni, non sprecateli.
Se Dio vi ha dato delle qualità non cercate la strada più facile, studiate, siate curiosi, sacrificatevi nel far si che tali qualità diventino prima un progetto e poi una vera opera, l’opera della vostra vita.
Buona fortuna
Mi chiamo Niclina .. ed è ormai da un paio di mesi … che faccio un sogno … in cui un uomo mi dice di dover scrivere un libro … io ho sempre amato scrivere … lo facevo ovunque mi trovassi .. sui muri , sui tavoli, sulle tende, ovunque io lasciavo il mio pensiero , ma lo facevo solo ed esclusivamente per me, per darmi forza dato che Dio , ancor prima che io nascessi, mi aveva assegnato un cammino abbastanza tortuoso, e un giorno , piu’ o meno all’eta’ di 8 anni , trovai conforto nelle parole , lo facevo solo per me stessa, piu’ scrivevo e piu’ diventavo forte ,,, adoravo quel foglio bianco … che poi pero’ non mi bastava mai … Oggi ho 25 anni ed e’ piu’ o meno da 3 anni che non scrivo piu’ … forse perche’ sono riuscita un tantino ad allontanarmi da quel cammino tortuoso…. ma come tutti gli scrittori sapranno i ricordi del cuore sono come un foglio ormai gia imbrattato puoi scegliere se buttare il foglio o correggere l’errore …. grazie per i consigli che avete pubblicato su questo sito ….