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Caratteristiche fisiche dell’ematite

L’abito cristallino dell’ematite si presenta composto di cristalli romboedrici lamellari o tabulari. Si può trovare anche in aggregati regolari nonché in masse fibrose e ferrose. Ha una durezza compresa tra 6 e 6,5 sulla scala Mohs e un peso specifico di 5,2 g/cm3. La lucentezza appare metallica nei cristalli, mentre nelle masse formate da fibre e ferro essa è semimetallica.

La frattura può essere concoide, irregolare e subconcoide. Sotto l’aspetto della trasparenza l’ematite si presenta opaca mentre la sfaldatura è assente. I colori dell’ematite sono essenzialmente il rosso nelle varietà fibrose e terrose ma non è raro vedere il grigio acciaio, il nero, il nero rossastro e il grigio rossastro. Non sono presenti fenomeni di pleocroismo, né di fluorescenza.

Genesi e giacimenti di ematite

L’ematite ha origine soprattutto nelle rocce sedimentarie ma anche in quelle metamorfiche. In quantità minori si forma nelle vene idrotermali, nelle rocce magmatiche e nelle zone di ossidazione. E’ facile trovare l’ematite nelle rocce effusive e nelle pegmatiti.

I principali giacimenti di ematite sono situati nelle aree cratoniche, cioè nelle zone più rigide e stabili della crosta continentale ma possono essere relazionati anche ai banded iron bed, particolari tipi di rocce sedimentarie che appartengono a sedimenti antichi che risalgono al Precambriano e che sono costituiti, oltre che da ematite, anche da magnetite, argilla e ferro ossidato.

E’ stata riscontrata la presenza dell’ematite anche in alcune rocce metamorfiche particolari che prendono il nome di itabiriti e jaspiriti. Queste rocce si trovano soprattutto in Brasile, in Sudafrica ed in Australia. Questi paesi risultano essere i principali produttori di ematite, insieme ad altre nazioni come la Svezia, la Norvegia, la Mauritania, la Spagna, l’Angola, il Cile, il Venezuela e la Liberia. In Italia sono stati scoperti cristalli di ematite presso l’isola d’Elba. Sono stati individuati, infine, anche nelle Alpi centrali.

La forma in cui l’ematite si presenta solitamente in natura è quella dei geminati, cioè particolari aggregati cristallini. Proprio nelle Alpi è stata riscontrata la presenza di geminati a rosa di ferro mentre presso l’isola d’Elba si trovano soprattutto cristalli non geminati che prendono il nome di oligisti.

Varietà di ematite

La principale varietà di ematite prende il nome di ocra rossa. Si tratta di un pigmento inorganico naturale con un’etimologia che, ancora una volta, richiama il sangue ed il suo colore. L’ocra rossa ha conosciuto negli anni una grande diffusione soprattutto nel campo artistico.

Tracce dell’utilizzo di ocra rossa sono state rinvenute sin dall’epoca della preistoria ma anche nel Rinascimento in diversi affreschi e nel settore dell’arredamento. E’ stata impiegata anche nella xilografia, nelle pitture rupestri, nella pittura ad olio, per la colorazione delle statuette e per gli arredi funebri.
Altre varietà di ematite sono l’ematite micacea la quale si caratterizza per la presenza di cristalli appiattiti in lamelle. Abbiamo, poi, l’ematite fibrosa, caratterizzata da cristalli allungati, e la martite.

Uso dell’ematite

L’ematite viene utilizzata soprattutto nell’ambito dell’estrazione del ferro. Viene spesso impiegata come abrasivo nonché nelle operazioni di pulizia. Il campo nel quale trova maggiore applicazione è quello dei coloranti. Ciò per via della straordinaria bellezza offerta dai colori dell’ematite e degli ossidi ferrosi. E’ uno di quei minerali sospettati di essere tossici.

Curiosità sull’ematite

Esistono diverse leggende relative all’ematite e al suo nome. Una di queste leggende vuole che l’ematite venisse posta sui soldati che erano stati feriti in guerra. Sarebbe questo il motivo per il quale l’ematite si presenterebbe macchiata di sangue.

L’ematite veniva ampiamente utilizzata già all’epoca dei Babilonesi e degli antichi Egizi, fino ad arrivare al Medioevo, per stimolare la produzione del sangue e per fare in modo che la coagulazione subisse un’accelerata. In particolare, nel Medioevo gioielli di ematite venivano indossati soprattutto in occasione di gravi lutti familiari. In questo periodo è nato l’appellativo di “pietra del sangue” per via del fatto che l’acqua che veniva messa in contatto con l’epatite tendeva a diventare rossa

Addirittura Virgilio nella sua opera più famosa, ovvero l’Eneide, ha parlato dell’ematite e della bellezza dei suoi cristalli.

Diversi sono gli effetti che l’ematite porterebbe sia al corpo che alla psiche. Dal punto di vista corporeo si dice che questo minerale favorisca l’assimilazione del ferro dell’intestino tenue e che stimoli la produzione di globuli rossi. L’ematite può essere impiegata per combattere l’anemia ma anche per combattere il mal di testa, dolori ai reni, all’intestino e ai muscoli.

Molto utile anche per le donne. Sembra, infatti, che l’ematite aiuti il gentil sesso a superare i dolori mestruali e che fornisca un supporto anche durante la gravidanza o al momento dell’allattamento. Favorisce una migliore ossidazione dei diversi tessuti dell’organismo.

Sotto il profilo psichico l’ematite aiuta a far crescere la voglia di vivere. Stimola la volontà e consente di essere maggiormente dinamici e propositivi. Previene l’ansia e gli attacchi di panico, è utile per trovare la giusta forza e concentrazione.

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