Partendo dal presupposto che un bambino è pur sempre un bambino e che quindi è assolutamente normale che faccia i capricci, giochi o che non tenga un comportamento propriamente da Galateo a tavola cerchiamo dunque di trovare qualche soluzione perlomeno per limitare i danni con l’aiuto di Margherita Giromini, una psicopedagogista dell’età evolutiva.
Innanzitutto apparecchiate con il vostro bambino: servirà a coinvolgerlo in una situazione ‘da grandi’, e a dargli un’idea del concetto di spazio facendo attenzione a dove mettete il seggiolone-possibilmente a tavola- e magari avendo cura di mettere preventivamente un foglio di carta o un telo per dare una sorta di area circoscritta in cui il bambino si muoverà durante il pasto.
Cercate poi di destare l’attenzione del piccolino sui cibi magari facendo dei collegamenti di colori o situazioni: ‘ il pesce viene dal mare dove sei stato quest’estate’ ad esempio, oppure ‘la mela è rossa come il tuo pallone’; serviranno ad incuriosirlo e a fare più attenzione al pasto.
Raccontategli anche una favola in cui il protagonista è un bambino che fa il bravo e mangia tutta la sua pappa, senza fare capricci o sporcare dappertutto: per empatia cercare di imitare ciò che gli raccontate del personaggio. Un’altra cosa molto importante da fare appena sarà possibile è di farlo mangiare insieme con voi, al vostro tavolo: sempre per una sorta di imitazione imparerà prima a ‘comportarsi bene’ a tavola, vedendo e cercando di fare quello che fanno gli adulti seduti a tavola; impareà prima anche le diverse regole da seguire sia per mangiare che di comportamento.
Inoltre cercate di far diventare il pasto una sorta di rito per il bambino: comprategli delle posate e dei piatti particolari solo per lui, magari con l’immagine del suo cartone animato preferito o stoviglie coloratissime in plastica. Il piccolo utilizzerà solo quelli e sentirà di più il pasto come un momento importante e da rispettare, particolare, da condividere con gli altri familiari.