Conviene ancora investire in conti deposito?
Durante quest’anno la maggior parte degli istituti di credito hanno rivisto al ribasso i tassi offerti per i conti deposito, per una serie di ragioni economiche, le banche hanno sentito meno l’esigenza di incamerare nuovi capitali, con un conseguente calo della loro remunerazione. Fanno parziale eccezione i prodotti di banche di nicchia poco conosciute che, avendo bisogno di farsi parecchia pubblicità, sono stati immessi sul mercato a tassi abbastanza alti. Ricordiamo però che il tasso che conta, a dispetto di volantini pubblicitari e proclami, è sempre quello netto.
L’imposta di Bollo
A partire dal 2013 l’imposta di bollo è passata dallo 0,010 allo 0,015%,(con un minimo di 34,20 euro e senza soglia massima) il risultato di questo aumento è stato che sempre meno banche propongono conti di questo tipo che non la fanno pagare ai risparmiatori accollandosela.
Conviene?
Il concorrere di entrambe queste condizioni fa sì che la convenienza del conto deposito sia senza dubbio diminuita, conviene dunque ancora investire in questo prodotto? Se l’alternativa è quella del conto corrente la risposta non può essere che positiva, dal momento che i tassi offerti dal conto deposito sono comunque più elevati. Certamente rispetto ad altre forme di investimento (Fondi, Titoli) i conti deposito stanno diventando sempre meno convenienti.
Come decidere?
Esistono diversi portali (es. http://www.contodeposito.org) che ci permettono di confrontare tassi e condizioni. Per scegliere come investire il proprio gruzzolo una variabile fondamentale è il vincolo, se si prevede a breve termine di poter aver bisogno di rientrare del capitale, oppure se non si ha la certezza di non averne la necessità, la scelta del conto rimane comunque un’opzione valida e conveniente, che consente comunque una remunerazione del capitale. Anche in questo caso, per scegliere occorre prestare attenzione alle clausole di svincolo dei fondi, che non dovrebbero essere troppo stringenti.