Come aprire un Baby parking

Aprire un Baby Parking è un’ottima idea per avviare un’attività che regala soddisfazioni sia economiche che personali, soprattutto per coloro che amano i bambini. Anche se In Italia le nascite diminuiscono, le necessità sociali fanno aumentare l’esigenza di luoghi dedicati ai più piccoli. Un Baby parking è appunto il posto in cui i genitori possono lasciare i propri figli per un breve periodo di tempo. Il servizio consiste nella possibilità di lasciare i propri figli in un luogo sicuro e fidato per alcune ore.

Baby parking

Si tratta di un’attività privata che presuppone un forte amore per i più piccoli; una struttura per l’infanzia piuttosto semplice da aprire. Il Baby parking è infatti un’ottima alternativa per coloro che vogliono dare vita ad un’attività legata al mondo dei bambini, ma che non vogliono aprire un asilo nido che richiede senza dubbio un impegno personale e finanziario maggiore.

Possiamo quindi dire che se desiderate aprire un Baby parking dovete per prima cosa avere una grande passione per i bambini e una piccola somma da investire nel vostro progetto.

Cos’è il Baby parking

Il Baby parking non deve essere inteso come un “parcheggio per i più piccoli”, si tratta invece di un servizio che include aspetti socio-educativi e ricreativi, e che accogliendo i bambini deve favorire il loro benessere psico-fisico e anche la possibilità di socializzazione.

Ovviamente il Baby parking nasce dall’esigenza dei genitori di trovare per i propri figli un posto idoneo per alcune ore. Il Baby parking diventa la risposta migliore per soddisfare questo bisogno, grazie a degli spazi che vengono creati appositamente per i più piccoli.

I Baby parking ospitano bambini che possono avere dai 13 mesi ai 6 anni. La permanenza del bambino nella struttura non può essere superiore a 5 ore al giorno. Nel Baby parking non vengono distribuiti pasti, e non è quindi presente una mensa. A differenza delle normative che riguardano gli asili nidi per i Baby parking non vi sono regole che definiscono quali sono le caratteristiche che dovrà presentare la struttura; si fa per tanto riferimento ai regolamenti regionali.

Attualmente soltanto il Piemonte ha introdotto delle nuove regole per questo tipo di attività, eliminando così i problemi derivanti dalla mancanza di una normativa specifica.

Burocrazia per aprire un Baby parking

Per aprire un Baby parking l’iter burocratico da seguire è piuttosto semplice. Dovrete per prima cosa richiedere l’Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e aprire la partita IVA, il conto fiscale. E’ necessaria l’iscrizione all’INPS e all’INAIL, e anche la valutazione del rischio L.626/1994.

Fondamentale è l’assicurazione, l’agibilità dei locali e il rispetto delle norme d’igiene e sanitarie. E’ fondamentale che vi sia per motivi di sicurezza una porta anti-incendio. Inoltre dovrete ottenere l’autorizzazione per installare le insegne e i cartelli stradali. Infine vi è la possibilità di iscriversi alle Associazioni di categoria, anche se questa iscrizione è del tutto facoltativa.

Ancora una volta è bene ricordare che le normative essendo regionali variano in base alla regione di appartenenza. Il titolare non deve possedere specifiche qualifiche ma deve aver conseguito il diploma di scuola media superiore.

Considerando che le normative variano da regione a regione, possiamo in linea di massima affermare che servono non meno di 20 mila euro per avviare un Baby parking. Bisogna ovviamente considerare ulteriori spese se vi è la necessità di ristrutturare i locali o rendere a norma gli impianti presenti. Peri costi gestionali dovrete calcolare l’affitto dei locali e le spese fisse (luce, riscaldamento), nonché i costi del personale.

Dove aprire un Baby parking

E’ fondamentale trovare il giusto locale per lo svolgimento dell’attività. E’ consigliabile scegliere un locale che si trovi nelle vicinanze di posti che presuppongono la necessità da parte del genitore di lasciare il suo bambino per poter svolgere commissioni di qualsiasi tipo. Di solito le zone migliori sono quelle che si trovano nei presi di negozi e centri commerciali. Anche se

L’attività in un luogo pensato per i bambini

Le normative sono differenti da quelle che regolano un asilo tuttavia la struttura deve rispettare tutte delle normative igienico-sanitarie. Ospiterà da 10 a 25 bambini, l’arredo sarà colorato e luminoso adatto ad ospitare dei bambini.

L’arredo deve essere piacevole e sicuro e prevede la presenza di: sedioline, tavolini, armadietti pieni, colorati e disegnati; giocattoli, libri e tanto altro ancora. Il tutto per creare un clima di festa. Tanti giochi, e un’aria spensierata, visto che il bambino dovrà poter trascorrere in completa armonia la sua sosta. I bambini necessitano di stimoli, e di attività interessanti da svolgere.

E’ essenziale offrire un servizio competitivo. Il genitore dovrà preferire voi ad una babysitter, e quasi sempre la scelta dipende dal costo, proprio per questo motivo dovrete essere convenienti rispetto alle alternative possibili.

Quando stabilite le tariffe da applicare vi consigliamo di controllare quanto una babysitter chiede. Se lo desiderate potrete chiedere l’aiuto dell’ Assessorato alle attività produttive del Comune dove risiedete o alle tante associazioni che offrono la loro consulenza in materia. L’obiettivo primario di un Baby parking è quello di coinvolgere i bambini che desidereranno tornare al più presto. Sono infatti loro i vostri primi e veri clienti.

Il personale adatto

Il personale di in un Baby parking deve per prima cosa possedere una forte passione per i bambini. E’ essenziale che l’attività venga svolta con professionalità e la massima attenzione alle esigenze dei piccoli ospiti.

E’ quindi preferibile che le persone che lavorano all’interno del Baby parking abbiano un titolo di studio idoneo, o che abbiano frequentato uno specifico corso di specializzazione. Il tutto renderà più semplice lo svolgimento dell’attività. E’ necessario avere il diploma di scuola media superiore per avviare questo tipo di attività, ed è fondamentale che vi sia un’operatrice ogni 10 bambini.

Contributi e finanziamenti

Anche se l’apertura di un Baby parking prevede l’investimento di somme non troppo alte, potreste comunque voler accedere ai contributi e ai finanziamenti disponibili. Per prima cosa è necessario redigere un business plan che vi servirà nel caso vogliate presentare la vostra richiesta di finanziamento.

Tra le alternative disponibili vi è la possibilità se siete donne di richiedere un Finanziamento per l’Imprenditoria Femminile.

Come aprire un Baby parking in franchising

Come per gli asili e per tante altre attività vi è la possibilità di avviare un Baby parking sfruttando l’opzione del franchising. Questa alternativa è molto valida, perché vi aiuterà a risolvere dubbi e paure.

Scegliere di affidarsi a un franchising significa disporre della professionalità e della sicurezza di un marchio che opera in questo settore, e permette anche di limitare i costi iniziali. Alcuni dei Baby parking che offrono la possibilità di aprire un franchising sono: Arcobaleno e La bacchetta magica, che vi forniscono tutte le informazioni necessarie sui rispettivi siti internet.

Siti per approfondire il baby-parking

  • Baby- parking
    E’ un portale che presenta alcune strutture di baby-parking ed asilo, con personale qualificato e con esperienza. Si tratta di aree attrezzate anche per i giochi e le attività di animazione dei bambini diversamente abili. Nei baby-parking si possono organizzare compleanni per bambini e ricorrenze varie.
  • Pulcino d’oro Globalservice
    Questo sito fornisce consulenze per l’arredamento dei baby-parking, si eseguono preventivi gratuiti per l’allestimento di queste strutture in tutta sicurezza. Il personale addetto vi guiderà dalla progettazione alla messa in opera vera e propria. Tenete d’occhio anche i siti dei Comuni di residenza, poiché in alcuni di essi sono presenti alcune guide per la creazione di asili e ludoteche.
  • Comune di Cuneo
  • Regione Piemonte
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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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