Come richiedere l’assegno di maternità

Aspettare un bambino è un momento emozionante per qualsiasi famiglia, ma può anche essere stressante, soprattutto per quanto riguarda le questioni finanziarie. Fortunatamente, il governo italiano offre un’indennità di maternità statale per aiutare ad alleviare alcuni dei pesi finanziari che derivano dall’avere un figlio. In questa guida spieghiamo come ricevere l’assegno di maternitàerogato dall’INPS.

Come richiedere l'assegno di maternità

L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) è responsabile per l’amministrazione di questo programma, che fornisce ai genitori idonei un assegno mensile per un massimo di 5 mesi.

Che cosa significa l’assegno di maternità dello Stato?. 1

Che cosa sono i lavori atipici e discontinui?. 1

Chi può ricevere l’assegno di maternità statale?. 2

Cittadini non comunitari 2

Criteri di idoneità. 2

Come il padre può richiedere l’indennità di maternità dallo Stato. 3

Come richiedere l’indennità. 4

Documenti necessari fare domanda all’INPS.. 4

Calcolo dell’importo. 5

Durata. 5

Opzioni di pagamento. 5

Altri benefici 5

Tuttavia, navigare tra i vari passaggi del processo di applicazione può essere difficile, specialmente per i nuovi genitori.

Sia che tu sia un genitore per la prima volta o abbia già passato attraverso questa procedura, ti forniamo tutte le informazioni necessarie sull’indennità di maternità statale italiana e su come richiederla tramite INPS.

Che cosa significa l’assegno di maternità dello Stato?

L’assegno di maternità concesso dall’INPS è un tipo di prestazione assistenziale destinata ai lavoratori atipici e discontinui che non hanno abbastanza contributi per ottenere l’assegno di maternità ordinario. Come previsto dall’articolo 75 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, è anche conosciuto come “assegno maternità base” o “maternità INPS“. Esso differisce dall’assegno di maternità dei Comuni, poiché viene riconosciuto ai lavoratori discontinui, mentre il secondo è destinato a chi ha un ISEE molto basso.

Che cosa sono i lavori atipici e discontinui? 

I lavori atipici rientrano nel diritto civile ma prevedono contratti di lavoro che differiscono dai tradizionali lavori dipendenti a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo e con partita IVA. Gli accordi tra il datore di lavoro e il lavoratore, in base all’attività da svolgere, sono stabiliti dalle due parti. I lavori discontinui, al contrario, non prevedono una continuità lavorativa e prevedono pause temporanee con intervalli variabili. Tali professioni sono elencate nel R.D. 6 dicembre 1923, n. 2657.

Chi può ricevere l’assegno di maternità statale?

I titolari di un permesso di soggiorno per lungo periodo, che siano cittadini italiani, comunitari o extracomunitari, possono beneficiare dell’assegno di maternità statale. È importante che alla madre sia garantito un posto dove vivere in Italia durante il periodo della nascita del bambino o quando il bambino adottato o in affido entra a far parte della famiglia.

Di conseguenza, i soggetti che possono ricevere la maternità dello Stato sono:

  • la madre, anche adottiva;
  • un genitore adottivo;
  • coloro che hanno ricevuto un affido pre-adottivo;
  • persona non sposata che adotta;
  • il coniuge della madre adottiva o del genitore affidatario pre-adottivo;
  • nel caso in cui nessuno dei due genitori sia riconoscibile o riconosca l’affidamento, possono essere coinvolti i tutori non pre-adottivi.

La prestazione è riconosciuta sia in occasione di un parto, sia in caso di adozione o affidamento di un minore che non abbia più di sei anni oppure 18 anni nel caso di adozioni o affidamenti internazionali.

Cittadini non comunitari

I cittadini non appartenenti all’Unione Europea possono essere definiti cittadini extracomunitari.

La legge 23 dicembre 2021, n. 23 ha apportato modifiche ai titoli di soggiorno per i cittadini non europei, espressamente menzionate nel messaggio INPS n. 3656 del 5 ottobre 2022. Nello specifico, i beneficiari dell’assegno sono i genitori di origine naturale o adottivi/affidatari.

Sono incluse le persone in possesso della Carta di soggiorno per familiari di cittadini dell’UE che non sono cittadini di uno Stato membro dell’UE e della Carta di soggiorno permanente per familiari che non sono cittadini di uno Stato membro, nonché i titolari di permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Criteri di idoneità

Prima di iniziare a richiedere l’indennità di maternità INPS, è importante verificare se si è idonei e se si soddisfano alcuni criteri lavorativi oppure contributivi.

Le donne lavoratrici, le lavoratrici autonome e le casalinghe possono richiedere l’indennità di maternità INPS.

La richiedente deve essere iscritta al sistema previdenziale INPS e deve aver lavorato almeno 180 giorni nell’anno prima della data di inizio del congedo di maternità.

Inoltre, la richiedente deve essere residente in Italia e deve avere un bambino a carico, che può essere biologico, adottivo o affidato in affido pre-adottivo. Nel caso di bambini gemelli o multipli, l’indennità di maternità INPS viene raddoppiata.

Infine, il reddito annuo della richiedente non deve superare una determinata soglia, che viene stabilita ogni anno.

Per le madri disoccupate, è necessario fornire la prova di aver lavorato almeno 3 mesi e aver perso i diritti alle prestazioni previdenziali o assistenziali (NASpI, mobilità o cassa integrazione). Il tempo tra la perdita del diritto e la data del parto o l’arrivo in famiglia del bambino, in caso di adozione o affidamento, non può essere più lungo rispetto al periodo di fruizione delle prestazioni ricevute e, comunque, non deve superare i 9 mesi.

Per licenziamenti o dimissioni che si verificano durante il periodo di gravidanza, almeno tre mesi di contributi sono richiesti nell’arco temporale che va dai nove mesi precedenti al parto fino ai 18 mesi prima.

Se la madre è iscritta alla gestione separata INPS, si richiede che venga versato un contributo almeno per 3 mesi nei dodici mesi precedenti alla fine del congedo obbligatorio ordinario. Ovvero, dall’ottavo mese di gravidanza o anche prima, se la maternità dovesse diventare a rischio.

Come il padre può richiedere l’indennità di maternità dallo Stato

I requisiti aggiuntivi, necessari per il padre per richiedere la prestazione assistenziale al posto della madre, sono previsti sempre nel rispetto delle condizioni sopraelencate.

Se una madre abbandona il figlio o se l’affido è esclusivo al padre, al momento di tale evento, quest’ultimo deve possedere i requisiti contributivi previsti per la madre.

Se si diventa un affidatario pre-adottivo, in caso di separazione dei coniugi avvenuta durante l’iter di affidamento pre-adottivo, al momento dell’affidamento occorre avere i requisiti contributivi necessari a quelli previsti per la madre.

Se un padre adottante, cioè un’adozione senza affidamento quando i coniugi sono separati, desidera adottare un bambino, deve avere i contributi previsti per una madre all’atto dell’adozione.

Se un padre adottante non è coniugato, all’atto dell’adozione deve avere i requisiti previsti dalla legge in materia di contributi per una madre adottiva.

Per richiedere le prestazioni dopo il decesso di una madre naturale o adottiva, il padre che ha riconosciuto un bambino in qualità di coniuge di una madre adottiva o affidataria pre-adottiva, oppure come coniuge della donna deceduta, deve dimostrare la propria residenza legale e il proprio domicilio in Italia.

Deve inoltre dimostrare che il bambino vive con la propria famiglia anagrafica, che ha la potestà genitoriale sul bambino e che il minore non è stato affidato a terzi e che la donna deceduta non ha già ricevuto l’assegno.

In questo caso particolare non è necessario soddisfare i requisiti dei tre mesi di contributi negli ultimi 18-9 mesi e, inoltre, non è richiesta la perdita del diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali da non più di nove mesi. Ciò è dovuto al fatto che il diritto all’assegno è stato trasmesso dalla madre o donna deceduta.

Come richiedere l’indennità

La richiesta di indennità di maternità INPS può essere effettuata online o presso un ufficio INPS. Per richiedere l’indennità online, è necessario disporre di una carta di identità elettronica (CIE) o di una carta nazionale dei servizi (CNS), nonché di un account SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Per richiedere l’indennità di maternità INPS presso un ufficio INPS, è necessario prenotare un appuntamento tramite il portale INPS o tramite il Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 per gli altri dispositivi. Durante l’appuntamento, la richiedente dovrà presentare un documento di identità valido e tutti i documenti necessari per la richiesta (vedi la sezione successiva).

Documenti necessari fare domanda all’INPS 

Per richiedere l’indennità di maternità INPS, la richiedente dovrà presentare i seguenti documenti:

  • Documento di identità valido (carta d’identità, passaporto o patente di guida);
  • Codice fiscale;
  • Documento che attesti l’avvenuta nascita del bambino (certificato di nascita o dichiarazione sostitutiva di atto di nascita);
  • Dichiarazione sostitutiva di certificazione del reddito dell’anno precedente (mod. ISEE), rilasciata dal Comune o da un CAF;
  • Documentazione che attesti la durata del rapporto di lavoro (ad esempio, busta paga, contratto di lavoro o certificazione INPS);
  • Documentazione che attesti l’eventuale cessazione del rapporto di lavoro (ad esempio, lettera di dimissioni o licenziamento).

Tutti i documenti devono essere presentati in originale o in copia conforme all’originale.

Calcolo dell’importo

L’importo dell’indennità di maternità INPS dipende dal reddito della richiedente e dal numero di giorni di congedo di maternità a cui ha diritto. L’indennità di maternità INPS viene calcolata come l’80% dell’ultimo reddito annuo dichiarato dalla richiedente, diviso per 365 e moltiplicato per il numero di giorni di congedo di maternità a cui ha diritto (fino a un massimo di 5 mesi).

Tuttavia, se il reddito annuo della richiedente supera una determinata soglia, l’importo dell’indennità di maternità INPS potrebbe essere ridotto.

Durata

L’indennità di maternità INPS ha una durata massima di 5 mesi, a partire dalla data di inizio del congedo di maternità.

Il congedo di maternità può iniziare fino a 2 mesi prima della data prevista per il parto e deve essere interamente usufruito entro il primo anno di vita del bambino.

 

Opzioni di pagamento

 

L’indennità di maternità INPS viene pagata mensilmente, direttamente sulla carta di credito o sul conto bancario indicato dalla richiedente durante la richiesta. La richiedente può scegliere di ricevere l’indennità di maternità INPS in un’unica soluzione, con un aumento del 3%, oppure in 5 rate mensili.

 

Altri benefici

 

L’indennità di maternità INPS può essere cumulata con altri benefici, come l’assegno per il nucleo familiare e il bonus bebè.

Inoltre, se la richiedente lavora, ha anche diritto alla conservazione del posto di lavoro per tutta la durata del congedo di maternità.

Errori da evitare

Per evitare ritardi o problemi nella richiesta di indennità di maternità INPS, è importante prestare attenzione a questi errori comuni:

  • Non presentare tutti i documenti richiesti;
  • Non richiedere l’indennità di maternità INPS in tempo utile;
  • Non verificare la propria idoneità prima di richiedere l’indennità di maternità INPS;
  • Non verificare l’importo dell’indennità di maternità INPS prima di richiederla;
  • Non informare l’INPS tempestivamente di eventuali cambiamenti nella situazione lavorativa o familiare.
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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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