Isolamento acustico fai da te: come si protegge il suono
Il motivo per cui si realizza un isolamento acustico fai da te in casa è presto spiegato. Le qualità di una stanza dal punto di vista del suono dipendono da quattro fattori:
- Isolamento acustico
attenuazione della trasmissione dei rumori esterni attraverso le pareti; - Riverberazione
il protrarsi del suono dopo la rimozione del segnale acustico - Riflessione
l’onda sonora, nel propagarsi, incontra superfici sulle quali rimbalza come un’immagine allo specchio. - Fonoassorbenza
assorbimento delle onde sonore all’interno della stanza
L’isolamento acustico provvede a difendere dai rumori esterni, una riverberazione corretta attribuisce spessore e colore alla musica che si ascolta e la riflessione deve essere sapientemente arginata adottando opportuni sistemi di fonoassorbenza.
Ma cosa rende un ambiente sonoramente diverso da un altro? Una metafora può aiutare a capirlo: pensate, per esempio, ad una stanza in cui vengono lanciate dieci, cento, mille palline di gomma contro le pareti e il soffitto; se si prova a entrare in quella stanza, le sfere ci colpiranno da ogni direzione e la sensazione è fastidiosa.
Lo stesso capita quando le onde sonore, rimbalzando da parete a parete, arrivano sulle nostre orecchie confondendo e disturbando tutti i messaggi che si gradirebbe udire distintamente, proprio come le voci degli amici allo stesso tavolo. La soluzione consiste nello smorzare i rimbalzi sgradevoli, imbrigliando le onde sonore per ridurne l’intensità.
Il meccanismo viene definito ‘fonoassorbenza’ e dipende dalla forma, dalla struttura, dai materiali di costruzione e persino dall’arredo della stanza. In un ambiente domestico, per raggiungere un soddisfacente isolamento acustico – che lo protegga dai rumori provenienti dall’esterno – e per garantire allo stesso tempo una diffusione sonora di qualità all’interno servono interventi di tipo strutturale, anche di costo non trascurabile. Ma qualche miglioramento lo si può comunque ottenere ricorrendo a piccole astuzie domestiche.
Isolamento acustico fai da te: tra mobili e tessuti pesanti
Innanzitutto è bene sapere che le pareti lisce e angoli a 90° non sono amici della buona sonorità ambientale: per questo motivo i teatri presentano strutture semicircolari e usano lunghi e pesanti teli per separare le quinte e il palco dagli spettatori.
Non potendo ricreare lo stesso ambiente in casa, si possono comunque ottenere buoni risultati concentrandosi esclusivamente su opportune scelte d’arredo che privilegino materiali fonoassorbenti. In una certa misura, questi riusciranno anche a ridurre la quantità di energia sonora udibile all’esterno.
L’intervento più semplice e dall’effetto immediato per un isolamento acustico fai da te consiste nello scegliere tende di tessuto pesante. Poi si possono acquistare anche tende e poltroncine imbottite, aumentando al contempo il numero e le dimensioni dei cuscini. Anche un pavimento in moquette ha un effetto fonoassorbente, ma non dell’intensità che ci si aspetterebbe, per il fatto che la moquette è fissata al pavimento: infatti, l’onda come l’energia in generale, viene smorzata molto di più se l’oggetto colpito risulta elastico.
Tra le soluzioni low cost, chi ha capacità di bricoleur si può cimentare nella costruzione di cilindri in tessuto decorativo pesante con all’interno ritagli di gommapiuma o, in alternativa, può appendere alla parete un tappeto di lana avendo l’accortezza di tenerlo leggermente scostato dal muro e di farlo restare in tensione con l’aiuto di piombini per tende.
Per ottimizzare l’ascolto della musica in un ambiente, bisogna per prima cosa individuare i punti di riflessione del suono; poi, si procede in questo modo:
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fissare il punto di ascolto e posizionare, di conseguenza, gli amplificatori dell’impianto;
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prendere uno specchio e muoverlo sul pavimento fino a quando ci si vede l’immagine riflessa del tweeter (la componente che produce le frequenze alte) dell’altoparlante di destra: quello trovato è il punto in cui porre il materiale fonoassorbente (per esempio, un tappeto);
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sempre con lo stesso sistema, individuare i punti di riflessione sul soffitto o sulle pareti e sistemare pannelli fonoassorbenti nei punti così determinati, tenendo però presente che molte delle riflessioni vengono generate dal retro dei diffusori.
In alternativa, è possibile seguire i consigli dello studio di architetti Rp design group.