L’infarto del miocardio è tra le principali cause di morte nei Paesi occidentali; oggi sappiamo che nella maggior parte dei casi a portare all’infarto sono le abitudini dannose, tra cui fumo e abuso di alcool, e uno stile di vita scorretto, in primis una scorretta alimentazione, ma anche la mancanza di un’adeguata attività fisica, nonché lo stress, responsabile di moltissimi disturbi e patologie del nuovo millennio.
Ad essere colpiti con maggiore frequenza dall’infarto sono gli uomini intorno ai 50 anni e le donne a partire dai 60; anche se in realtà anche i giovani possono essere a rischio di infarto del miocardio, sia per problemi congeniti che a casa di un errato e dannoso stile di vita.
In questa guida cercheremo di capire nel dettaglio che cos’è l’infarto del miocardio, quali sono le cause che possono indurlo e, in particolare, come riconoscere i sintomi di questo evento al fine di pote agire tempestivamente nel migliore dei modi, ovvero quali sono le azioni da compiere in primo soccorso prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Che cos’è l’infarto del miocardio
L’infarto del miocardio è un pericoloso evento causato dal restringimento improvviso delle arterie, piuttosto che dall’occlusione completa dei vasi coronarici, ovvero i condotti che permettono al sangue carico di ossigeno di giungere sino alle cellule cardiache.
Se tale “percorso” viene interrotto si genera il mancato passaggio del flusso sanguigno e in pochissimo tempo, alcuni minuti, tutto il corpo entra in crisi; tale sofferenza cellulare ha come conseguenza la morte del tessuto vascolarizzato delle arterie coinvolte nell’occlusione.
I sintomi dell’infarto del miocardio
Essere in grado di riconoscere i primissimi sintomi dell’infarto è molto importante poiché può essere l’unico modo per salvare la vita del soggetto che ne viene colpito; in caso di infarto del miocardio la tempestività dell’intervento è decisiva, prima si comprende la natura dell’evento, prima si potranno far intervenire i soccorsi.
Vediamo, quindi, quali sono i sintomi che possono permetterci di capire che siamo davanti ad un soggetto colpito da infarto.
Il primo sintomo, e forse quello più conosciuto e caratteristico dell’infarto, è l’angina, ovvero un dolore prolungato al petto; tale dolore può essere più o meno intenso e può comparire sia a riposo che sotto sforzo cardiaco.
Generalmente l’angina perdura per oltre 20 secondi e man mano che passa il tempo il dolore diviene sempre più oppressivo; la sensazione che si avverte è simile a quella che si avvertirebbe nel caso si avesse un peso in corrispondenza del cuore.
Altro sintomo molto frequente in caso di infarto del miocardio è un dolore prolungato in altre parti del corpo, ad esempio dietro allo sterno o in corrispondenza della bocca dello stomaco, e con maggiore frequenza alla parte sinistra del corpo, ovvero al braccio sinistro, alla spalla, tra le scapole, al collo o alla parte sinistra della mandibola.
Altri sintomi che vengono avvertiti dalla quasi totalità dei soggetti colpiti da infarto sono: nausea, sudori freddi, vomito, grave debolezza, vertigini, svenimento, febbre e tremori.
Tra questi, lo svenimento in circa un caso su dieci è l’unico sintomo dell’infarto; in tal caso si è di fronte al cosiddetto “infarto silente” o “infarto paucisintomatico”, un evento che colpisce con maggiore frequenza i diabetici.
Questi sintomi, aspecifici in molti casi, possono non comparire tutti insieme e quindi far sorgere un ragionevole dubbio; il consiglio, nel caso ci si trovi di fronte ad un individuo che avverte alcuni di questi sintomi, è quindi quello di recarsi al Pronto Soccorso più vicino al fine di accertare la reale gravità della situazione attraverso opportuni controlli medici.
In merito ai sintomi dell’infarto è bene fare una distinzione per quanto riguarda i sessi; infatti, le donne possono presentare anche sintomi differenti da quelli appena elencati.
Spesso le donne riferiscono una sintomatologia meno diffusa; tali sintomi sono: dolore più o meno prolungato alla parte alta della schiena, ad entrambe le spalle e alla mandibola, spossatezza che perdura per alcuni giorni e difficoltà a dormire.
Circa l’80% delle donne colpite da infarto del miocardio ha presentato almeno uno di questo sintomi e in molti casi anche sino ad alcune settimane prima del vero e proprio attacco cardiaco.
In conclusione è sempre molto importante non sottovalutare mai i sintomi sino ad ora elencati poiché, anche se si pensa che l’infarto sia un evento repentino e drammatico, in molti casi esso è “leggero” e può prolungarsi nel tempo anche per più di un’ora.
Nel caso si presentino i sintomi è di estrema importanza ricevere un adeguato trattamento medico entro e non oltre i 90 minuti dall’evento; in caso contrario, infatti, i danni all’arteria occlusa potrebbero risultare letali.
Come agire in caso di infarto del miocardio
Definiti i sintomi, più e meno comuni, vediamo come agire quando si ci trova dinnanzi ad un soggetto colpito da infarto, oppure quando ad esserne colpiti siamo noi in prima persona.
- Per prima cosa occorre chiamare immediatamente un’ambulanza (118); anche se si viene presi dell’ansia evitare, quindi, di chiamare amici o parenti, ma destinare la prima chiamata al pronto soccorso medico, questo è il modo più rapido per ricevere un tempestivo intervento dato che i paramedici potranno iniziare il trattamento non appena giungeranno sul posto.
- Una volta chiamato il 118, si potrà valutare di chiamare qualcuno che possa raggiungervi immediatamente; in questi casi, infatti, un aiuto potrebbe risultare fondamentale nel caso il soggetto vada in arresto cardiaco. Ovviamente si dovrà fare questa seconda chiamata solo nel caso in cui gli operatori del 118 daranno l’autorizzazione a terminare la telefonata con loro, oppure se si dispone di una seconda linea telefonica in moda da restare in contatto con il servizio di pronto soccorso.
- In questa circostanza può essere utile far assumere al soggetto colpito da infarto un’aspirina senza rivestimento gastro-resistente, in particolar modo se si riesce a farlo entro la prima mezz’ora. L’aspirina, infatti, è in grado di inibire l’azione delle piastrine, ovvero la formazione di coaguli e quindi di ritardare l’occlusione delle arterie causata dal sangue coagulato durante l’infarto. È opportuno fare in modo che il soggetto colpito da attacco cardiaco mastichi l’aspirina prima di ingoiarla; in tal modo, infatti, il principio attivo del medicinale verrà rilasciato più rapidamente e la sua efficacia ne sarà aumentata.
- Nel caso ci si trovi in prima persona a subire un infarto è importante non fare gli eroi ed evitare di guidare per recarsi al Pronto Soccorso, poiché se si dovessero presentare sintomi più gravi durante la guida questa azione potrebbe essere fatale.
- È importante restare calmi e cercare di calmare il soggetto colpito da infarto cercando di riportare il battito cardiaco ad un ritmo regolare; potrebbe essere di aiuto indurre il soggetto a pensare a qualcosa di tranquillizzante piuttosto che contare lentamente con un tono di voce basso e calmo.
- La posizione da assumere, o da far assumere, è quella supina e con le gambe sollevate; in questo modo si permetterà l’apertura del diaframma e si faciliterà la respirazione ossigenando il sangue.
- Se possibile spostarsi, o spostare il soggetto colpito da infarto, in una zona ariosa, aprire una finestra nel caso ci si trovi in un luogo chiuso e, in caso di luogo affollato, allontanare la folla e lasciare spazio intorno al soggetto.
- Infine, non cercare in alcun caso di mettere in pratica la cosiddetta “rianimazione cardiopolmonare con la tosse”; questa tecnica potrebbe non funzionare e addirittura aggravare la situazione.
Si tratta di una tecnica che andrebbe eseguita unicamente da un operatore sanitario e presso una struttura medica attrezzata.
Esiste una prevenzione all’infarto?
Come abbiamo già accennato, l’infarto del miocardio è causato nella maggior parte dei casi da uno scorretto stile di vita; fumo, stress, obesità, abuso di alcool e vita sedentaria sono tra i principali fattori che possono scatenare questo grave evento. Detto ciò, appare evidente che un modo per scongiurare l’infarto esiste, ovvero evitare queste brutte abitudini a favore di un corretto e sano stile di vita.
Non dimentichiamo, però, che anche alcune patologie possono aumentare il rischio di infarto del miocardio; tra queste la pressione alta e il colesterolo alto, così come una predisposizione genetica. In questi casi la prevenzione è attuabile sia mantenendo sane abitudini che attraverso controlli medici periodici.