Cosa sta succedendo alle PMI?

Stiamo sicuramente attraversando un periodo storico unico che i nostri figli, o più probabilmente i nostri nipoti, si troveranno a studiare nelle scuole fra qualche decennio e che, in un modo o nell’altro, sta segnando e continuerà a segnare l’economia di una intera generazione di attività, di liberi professionisti e, a catena, anche di dipendenti, soprattutto ovviamente nel settore privato e della libera impresa.

Cosa sta succedendo alle PMI?

Come tutti sanno quella che era inizialmente stata individuata come una semplice influenza, localizzata a Wuhan, il Paese della Cina da cui tutto questo è partito, si è in breve tempo presentata al mondo prima con piccoli focolai localizzati, per poi trasformarsi in una pandemia che ci ha costretti in casa per mesi, senza poter far visita ad amici e parenti, senza poter avere alcuna forma di interazione fisica o vita sociale se non quella strettamente necessaria alla sopravvivenza, come ad esempio per poter fare spesa nei supermercati, o per motivi urgenti o di salute e, nei casi previsti anche per lavoro, almeno per quelle tipologie di lavori che non si sono dovuti (e potuti) fermare durante il lockdown, come ad esempio quelli del settore medico e sanitario, o la grande distribuzione organizzata.

Il lavoro che si è dovuto fermare

Per tante persone il lavoro si è obbligatoriamente arrestato all’improvviso: chi aveva negozi di abbigliamento, di calzature, oppure pub, ristoranti, bar, pizzerie e in genere tutte le attività di ristorazione che prevedono un servizio al pubblico, si sono ritrovati col negozio o con il locale chiuso, continuando ad avere le proprie spese fisse ma senza poter incassare nulla.

La situazione è stata difficile per tutti ma, per le imprese più grandi, in cui le riserve di capitale hanno permesso di rimanere a galla in questo periodo, le difficoltà sono comunque esistite ma è stato possibile affrontarle; per gli imprenditori più piccoli, per le piccole e medie imprese (PMI), per quelle attività che magari sono nate da poco e quindi si trovano ancora in quella fase di avviamento in cui ci sono da coprire le spese di apertura, la situazione si può essere trasformata in una montagna quasi impossibile da scalare.

I capitali per la fase 2

Ora che siamo usciti dalla prima fase di chiusura totale, ci siamo addentrati nella così detta fase 2, quella della riapertura di tutte le attività, ovviamente con le dovute precauzioni, mantenendo il distanziamento sociale, sanificando gli ambienti, contingentando le presenze e utilizzando tutti i dispositivi di protezione individuale.

È proprio in questo momento che la maggior parte delle P.M.I. si trova a dover profondere il massimo sforzo per ripartire e tornare a far funzionare la propria attività. Se sei un imprenditore che in questo momento ha bisogno di un sostegno per poter dar il massimo e ritornare a lavorare sereno, visita la pagina Richiedi Capitali.

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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