Avviando una serra fungaia si possono produrre i funghi saprofiti, ad esempio i prataioli, gli champignon, i piopparelli, i chiodini, gli shiitaki e altre tipologie.
Gestire una fungaia non richiede particolari competenze se non la conoscenza di come si coltivano i funghi, ovvero come regolare le giuste temperature e rispettare i tempi di crescita. Questo si può tramutare in un business redditizio perché si tratta di ingredienti pregiati, di qualità e sempre richiesti sia da consumatori finali sia da attività di ristorazione.
In questa guida vedremo perché conviene aprire un’attività di coltivazione funghi, qual è il processo burocratico richiesto, a quanto ammontano i costi e i guadagni e, in conclusione, se conviene avventurarsi in questo business.
Indice dei contenuti
Avviare una coltivazione di funghi: i vantaggi………………………………………………………………….. 1
Come avviare un’attività per la coltivazione di funghi: l’iter burocratico……………………………….. 2
Avviare una coltivazione di funghi: i costi……………………………………………………………………….. 2
Coltivare funghi: quanto si può guadagnare?…………………………………………………………………… 3
Avviare una coltivazione di funghi: conviene?…………………………………………………………………. 3
Avviare una coltivazione di funghi: i vantaggi
Una domanda lecita che molti si pongono è quali siano i vantaggi dell’avviare una produzione di funghi al giorno d’oggi: vediamo i principali.
- Un fungo coltivato in serra garantisce qualità e certificazione, in quanto è prodotto in ambiente controllato e sicuro ed è stato sottoposto a verifica micologica prima di essere messo in vendita. Vendere funghi cresciuti spontaneamente, invece, è più complesso e controverso ed è soggetto a numerose norme dato che in natura è facile trovare funghi velenosi o nocivi per la salute dell’uomo.
- In Italia non ci sono molte coltivazioni controllate di funghi ma il settore si sta rapidamente espandendo: entrare ora in questa nicchia di mercato rappresenta una scelta davvero promettente.
- Oltre alla materia prima semplice si possono affiancare altri prodotti a base di fungo, come sughi, conserve, paste e funghi secchi, magari associandosi ad altre attività di trasformazione locali. Si potrà così incrementare velocemente la propria offerta.
- Se si inizia con una sola serra i costi iniziali possono essere ridotti al minimo, così come il rischio di impresa: non è necessario avere grandi attrezzature e fare investimenti importanti per iniziare la propria attività fungaia.
- Infine, se affiancata a una già esistente attività agricola o alberghiera può essere un’importante entrata economica accessoria. È infatti un’idea perfetta per le aziende agricole che vogliono espandere il proprio business e avere una doppia entrata economica, attirando nuovi clienti su due fronti e aumentando così la propria visibilità.
Come avviare un’attività per la coltivazione di funghi: l’iter burocratico
Avviare una fungaia e cominciare a coltivare funghi è considerata dal punto di vista normativo un’attività agricola, disciplinata nell’art. 32 del TIUR.
La normativa 126/1985 è invece quella che regolamenta l’avvio di una azienda agricola e indica con precisione quali sono le specie di funghi commerciabili: come è noto, alcune varietà sono molto dannose per la salute dell’uomo e metterle in vendita rappresenterebbe un grave pericolo.
Il procedimento burocratico da seguire è lo stesso che si segue per la coltivazione di ogni altro prodotto agricolo: in primo luogo si deve aprire la partita iva e registrare la società nel settore agricolo, facendosi magari aiutare da un commercialista, e richiedere la qualifica IAP, acronimo di Imprenditore agricolo professionale.
Bisogna anche richiedere l’autorizzazione per costruire la serra dove si coltivano i funghi, chiamata anche fungaia e in seguito l’imprenditore dell’azienda agricola deve conseguire il corso HACCP, presso la propria Camera di Commercio, così da imparare tutte le regolamentazioni igieniche riguardo ai funghi.
La ASL dovrà rilasciare un certificato che dimostri che l’imprenditore sia conoscitore di tutte le varietà di funghi, per evitare che possa commerciare quelli pericolosi per l’uomo.
È importante anche conoscere le regole che riguardano il confezionamento e l’etichettatura dei funghi da vendere: ad esempio, per rispettare la normativa vigente l’etichetta deve avere tutte le informazioni nel dettaglio su come i funghi sono stati coltivati.
Se non si vende solo tramite intermediari ma si decide di aprire la vendita al consumatore finale direttamente presso l’azienda agricola, allestendo uno spazio apposito, ci si dovrà dotare di tutti gli strumenti per la vendita e si dovranno rilasciare regolari ricevute fiscali.
Avviare una coltivazione di funghi: i costi
Avviare per la prima volta un’attività di funghicultura prevede dei costi iniziali abbastanza alti ma che possono rientrare velocemente grazie ai promettenti guadagni futuri.
Si devono considerare i costi del primo impianto, che ammontano a circa 20.000 euro a cui si devono aggiungere i costi per l’acquisto del terreno e i costi fissi per la sua gestione.
Inoltre, bisogna anche aggiungere l’acquisto delle spore per far partire la prima coltivazione: hanno un prezzo che varia a seconda della tipologia di fungo, rimanendo indicativamente intorno ai 5000 euro, ed è però un costo che si sostiene una volta sola.
Se non si ha a disposizione nulla e si parte da zero, l’investimento iniziale è indicativamente di 30.000 euro.
Infine, bisogna mettere in bilancio anche i costi per l’iter burocratico dell’aperture dell’azienda e quelli di promozione e marketing per pubblicizzare la propria attività e attirare i primi clienti.
Per iniziare senza investire troppi soldi e testare il mercato poco alla volta è consigliabile partire con una sola serra e implementare l’attività nel corso del tempo se gli affari vanno per il meglio.
Coltivare funghi: quanto si può guadagnare?
I guadagni derivanti da una coltivazione di funghi dipendono dalle dimensioni del terreno coltivato, dalla varietà di funghi prodotti e, ovviamente, dai costi fissi e variabili che devono essere sottratti. Si può però fare una stima indicativa: se in un anno si raccolgono circa 10.000 – 12.000 kg di fungi champignon in una serra di 300 mq2 e li si vendono a 2 euro al chilo, si avrebbe un guadagno compreso tra i 20.000 € e i 24.000 € annui, considerando anche che non si raccolgono in tutte le stagioni.
Da questo vanno tolti i costi sostenuti per il trasporto, il raccolto e per la gestione dell’impianto, per cui si può stimare che i ricavi al netto delle spese siano circa la metà.
Chiaramente ogni imprenditore deve fare le sue considerazioni basate sulle caratteristiche dell’attività che vuole creare e sulle sue spese.
Avviare una coltivazione di funghi: conviene?
Il consumo di funghi è in largo aumento, sia perché si tratta di un alimento con molte proprietà benefiche per l’uomo (sono antiossidanti e apportano benefici anche al cuore) sia perché i consumatori vegani e vegetariani sono sempre di più e le fonti proteiche vegetali sono molto ricercate.
Aprire una fungaia per la coltivazione controllata di funghi può quindi essere una scelta promettente per avere guadagni importanti, soprattutto se oltre alla vendita al consumatore finale la si affianca a canali distributivi come i negozi al dettaglio, i fruttivendoli locali, i ristoranti, le trattorie, gli agriturismi e tutti i posti che possono aumentare la vendita del prodotto e garantire quindi un margine di profitto maggiore.