Cosa si può fare e non fare in gravidanza
Sia chiaro: la gravidanza non è una malattia e non rende incapaci di continuare a curare il proprio nido. Invita, però, a rallentare i ritmi, a rinunciare alla perfezione e, soprattutto, ad adottare alcuni accorgimenti per tutelare la propria salute e quella del bebè nel grembo.
Anche quando la gravidanza si avvia e procede bene, è normale stancarsi facilmente. All’inizio il corpo materno deve adattarsi alla nuova condizione e man mano che l’attesa prosegue deve lavorare per due, consumando molte energie. Non è quindi il caso di andare ad accentuare la stanchezza facendo ogni settimana le pulizie di primavera. Inoltre, avere una casa in ordine come quelle delle riviste di arredamento non è più una priorità: il compito principale di una donna durante i nove mesi è cullare il bambino che porta in grembo, preparandosi ad accoglierlo e a svolgere il nuovo ruolo di mamma. Alcuni ‘impedimenti fisici’, poi, rendono più difficile l’esecuzione dei lavori, persino quelli più semplici. All’inizio dell’attesa, per esempio, l’odore molto forte di alcuni detergenti può accentuare la nausea o far insorgere il mal di testa, mentre con la crescita del pancione piegarsi in avanti (per rifare il letto) o salire su una scala (per pulire le finestre) diventa scomodo e pericoloso. Questo anche perché, dopo il 4° mese, il baricentro corporeo subisce un momentaneo cambiamento, mentre un ormone della gravidanza (la relaxina), preposto a sciogliere la pelvi in vista del parto, ammorbidisce anche i muscoli e i legamenti di tutto il corpo, rendendoli meno stabili ed esponendo a un maggior rischio di cadute e distorsioni. Va da se che continuare a fare tutto da sole diventa impossibile e va modificato un po’ il calendario.
Come organizzarsi per fare le pulizie in gravidanza?
Anche se sembra banale, la prima cosa da fare è chiedere aiuto, almeno per le operazioni più faticose come lavare vetri, tapparelle e porte, girare i materassi o pulire i pensili alti della cucina. Per questo, cerca di coinvolgere il più possibile il futuro papà o, se lui non può farlo, non vergognarti di chiedere una mano ad un altro familiare, come tua madre o tua suocera, tua sorella o tua cugina. E pazienza se il risultato non è esattamente quello che otterresti tu. Per le pulizie quotidiane elimina i detergenti troppo aggressivi e tossici, privilegiando invece i prodotti naturali come il bicarbonato, dal leggero potere abrasivo e sbiancante, e l’aceto, che ha proprietà sgrassanti e anticalcare, senza esagerare, però, con l’utilizzo sui metalli come quelli dei sanitari: a lungo andare, infatti, l’aceto li corrode. Per questo motivo, sulle rubinetterie è meglio alternarlo (o sostituirlo) con l’acido citrico, in vendita nei negozi di prodotti naturali. Senza considerare, poi, che la semplice acqua bollente ha da sola un ottimo potere detergente. Se decidi di usare ancora i tuoi prodotti abituali, indossa almeno in guanti di gomma: nell’attesa la cute diventa più sensibile e anche i prodotti collaudati da tempo possono creare fastidio, causando irritazioni e dermatiti.