Caratteristiche fisiche dell’olivina
L’olivina cristallizza nel sistema ortorombico. Dal punto di vista chimico, la struttura è composta da tetraedri isolati di SiO4 che sono collegati tra loro tramite atomi di magnesio e ferro. In realtà, al posto del magnesio e del ferro l’olivina può spesso presentare anche manganese e calcio. L’olivina ha un abito cristallino rozzo e prismatico anche se si trova spesso in forma granulare e massiva. Ogni sezione ha un contorno di forma esagonale. Quando si ha a che fare con campioni trasparenti di olivina si procede al loro taglio. L’olivina ha una durezza che varia tra 6,5 e 7 sulla scala Mohs, presenta un peso specifico tra 3,2 e 3,3 ed ha una lucentezza vitrea. Dal punto di vista dell’opacità, l’olivina ha una trasparenza che va da traslucida a trasparente. Le principali tonalità cromatiche che può assumere l’olivina sono giallo, verde-giallastro, verde, giallo-verdastro, nero-verdastro, bruno, bruno-rossastro, bianco ed incolore. Quando l’olivina assume un colore verde oliva e viene mostrata una pietra trasparente allora si parla di crisòlito. La frattura dell’olivina è concoide mentre la sfaldatura si divide in due direzioni le quali si trovano l’una dall’altra alla distanza di 90 gradi.
Genesi e giacimenti di olivina
Le olivine si trovano soprattutto in rocce mafiche ed ultramafiche ma anche in rocce effusive ed intrusive. Ad esempio, nelle duniti è presente una percentuale di olivina che si aggira intorno al 90%. L’olivina è situata anche in alcuni basalti e nelle rocce peridotiti. L’olivina si trova, per giunta, anche in rocce metamorfiche di contatto.
Dal punto di vista etimologico è importante sottolineare che l’olivina è conosciuta anche con il nome “peridoto”, termine che deriva dalla tradizione greca. Non ci sono particolari notizie in merito alla provenienza del termine “olivina”. L’unica certezza è che è stato individuato questo nome per mezzo del colore dell’olivina in quanto l’olivina presenta un coloro verde oliva.
L’olivina è presente in Italia, in particolare alle pendici del Vesuvio. E’ possibile estrarla anche in Pakistan, Russia, Brasile, Australia, Irlanda, Egitto, Sri Lanka, Stati Uniti, Myanmar, Sud Africa, Germania, Francia, Messico, Etiopia e Canada.
Gli usi dell’olivina
L’olivina funge spesso da costituente di materiali abrasivi. Inoltre, viene utilizzata nelle ceramiche, negli apparecchi elettronici che presentano una frequenza alta, nelle pellicole sottili. Solo i cristalli più trasparenti, cioè quelli che mostrano un colore intenso e piacevole, hanno la possibilità di essere lavorati e di entrare a far parte del campo gemmologico. Viene riconosciuta in maniera efficace in base alla roccia nella quale è presente. In tal modo è più facile distinguerla dagli altri minerali che fanno parte del gruppo delle olivine.
Curiosità sull’olivina
Dal punto di vista storico possiamo dire che già nella Bibbia si sono avute le prime tracce della presenza dell’olivina nel mondo anche se nel Vecchio Testamento veniva chiamata con un altro nome, ovvero “topazio”. Anche Plinio Il Vecchio ha parlato di questo minerale. E’ stato proprio lui a specificare che le prime estrazioni di olivina si sono verificate in Egitto. Ai tempi del Medioevo l’olivina veniva utilizzata come portafortuna e come mezzo per allontanare gli spiriti maligni.
Veniva, inoltre, impiegata per promuovere l’amicizia e la saggezza. E’ stato proprio nel Medioevo che sono cominciati i primi viaggi dei crociati finalizzati a trasportare in Italia questa pietra. Fino a quel momento nessuno in Europa aveva posto l’attenzione su questo minerale. Ha funzioni importanti nella cristalloterapia. Si dice, infatti, che serva a fare in modo che aumentino la fiducia in se stessi e la sicurezza. Sembra, inoltre, che sia utile anche a quelle persone che sono un po’ più in là con gli anni e che, dunque, avranno l’opportunità di combattere in tal modo l’invecchiamento. Questa pietra sembrerebbe donare anche felicità e ricchezza. Aiuta ad avere la meglio rispetto a pensieri relativi a momenti difficili, insomma è l’ideale per combattere i sensi di colpa su situazioni, relazioni ed eventi passati.
Se andiamo a guardare gli effetti che può svolgere sul corpo, l’olivina può disintossicare e rivitalizzare la pelle. Agisce in maniera positiva anche nei confronti dei diversi organi dell’intestino, ovvero fegato, milza, colon, pancreas. Aiuta il cuore e i reni a funzionare meglio, rigenera i tessuti e permette di combattere lo stress nonché di ritrovare la calma. Consente anche una migliore digestione in quanto fa in modo che l’organismo assorba in maniera positiva il cibo ingerito. Combatte disturbi psicosomatici che possono avere origina dalla presenza di attacchi di ansia e sbalzi d’umore.
Dal punto di vista psichico, si dice che l’olivina aiuta a diventare meno dipendenti dai comportamenti e dagli eventi esterni al fine di apprendere dalla propria esperienza in base alla propria natura. Serve a dare calore e a mettersi al riparo da atteggiamenti egoistici e poco rispettosi degli altri come l’arroganza. Può rappresentare la soluzione ideale quando bisogna riprendersi da scatti d’ira dovuti ad un’offesa ricevuta o alla gelosia. Svolge una funzione per così dire autopurificatrice, nel senso che permette di ammettere i propri errori e di imparare dagli stessi per non commetterli più. Fa in modo che vada via il senso di colpa e che si riesca a perdonare prima di tutto se stessi e poi gli altri. Per far sì che si possano verificare questi effetti è importante prendere la pietra e metterla a contatto con la pelle.
L’olivina brilla con il chakra del cuore, con quello del plesso solare, con il chakra dell’ombelico e con il chakra della terra. Ha un’energia molto calda e forte, aiuta a portare la luce nella propria vita e ad allontanare le ombre. Inoltre, stimola ad avere un sentimento di amore e di bontà per la terra e per le tante creature che ne fanno parte. Insieme ad altre pietre, può aiutare a diventare chiaroveggenti.