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Storia della collana

Sin dai tempi antichi, l’uomo ha provato il desiderio di adornarsi, di procurarsi accessori di pregio per arricchire la propria personalità, per acquisire status a livello sociale, per distinguersi in seguito all’attribuzione di incarichi d’onore. Già nella preistoria, prima ancora che fossero create forme di abbigliamento, erano molto ambite conchiglie, denti di pesce e zanne di mammut, che venivano intagliate, levigate e sagomate per essere poi indossate, spesso sotto forma di collana, come elemento di distinzione, ma non solo, anche come amuleti contro le forze del male.

Ornamento e superstizione si univano così in un legame destinato ad allentarsi, ma non ancora a sciogliersi del tutto, in corrispondenza dell’Età dell’Oro, quando in Egitto (5000 anni a.c.) inizia la fusione dei metalli, e in particolare dell’oro, che era considerato la carne del dio del Sole Ra. Le tecniche di lavorazione prendono il via affinandosi sempre più, finché all’oro vengono accostati le pietre, gli smalti e le ceramiche per arricchire ulteriormente i gioielli.

In ogni caso, presso gli Egizi e prima ancora presso i Fenici, la catena d’oro era uno dei gioielli più apprezzati, sia dalle donne che dagli uomini, e anche nell’antica Romaera utilizzata, nonostante le restrizioni senatorie per il gentil sesso, per cui la collana femminile non doveva superare il peso di quindici grammi d’oro.

Come scegliere la collana

Da qui in poi è tutto un crescendo di arti orafe sempre più raffinate, passando dall’arte glittica di stampo greco e romano fino ai racconti di Marco Polo sulle tecniche orientali e ai gioielli di Carlo Magno, tra i quali si ricorda il famoso ciondolo di zaffiri trasparenti. In ogni caso, fino al Medioevo i girelli erano esclusiva dei monarchi, che esercitavano su gemme e monili un diritto divino, ed è soltanto alla fine del 1200 che i gioiellieri iniziano a produrre gioielli non solo di destinazione reale, grazie al dono che Carlo VII di Francia fece alla nobildonna –non reale- Agnès Sorel, di cui era invaghito.

E nel Rinascimento si fa strada la voglia di vivere e di abbellirsi, di abbinare i gioielli all’abbigliamento, in particolare il pendente, che era l’oggetto più in voga in quel periodo: catena e pendente da armonizzare con la figura e l’immagine della persona. E il gioiello diventa un mezzo per esprimere stima e ringraziamento, tra le nobildonne si scatena la caccia al gioiello più ricercato, e la passione per il genere appare subito destinata a non esaurirsi, se è vero che la regina Vittoria ne era appassionata, se è vero che nasce l’usanza di inserire nei ciondoli le ciocche di capelli di persone care.

Sempre più stili, sempre più importanza, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui i gioielli sono frutto di intersezione tra materiali, gemme, tecniche di lavorazione e creatività.
Con particolare riferimento alla catena, o collana, abbiamo visto che in età antica ha vissuto un periodo di splendore che si è protratto a lungo, anche nella società bizantina, in cui si è arricchita del significato di appartenenza a gruppi sociali ben definiti.

Nel diciassettesimo secolo, momento di oblio, ma grande ritorno a testa alta con il barocco, quando alla catena si aggiungono i pendenti – di tutte le forme e i colori – e da qui non passa mai di moda. Non è infrequente scorgere nei dipinti delle donne del primo Novecento il luccichio di una collana, in questo periodo votata ad eleganza e semplicità. Al giorno d’oggi esistono modelli firmati, modelli realizzati con materiali preziosi ed altri con materiali ‘normali’, firmati e artistici o lavorati da artigiani, con pendente o no. Nessun limite per la fantasia.

La collana nelle leggende

Agar la schiava

Dopo sette anni di matrimonio in cui Sara non riesce a dare un figlio al marito Abramo, chiede alla propria schiava Agar di concepire con Abramo e lasciare poi a lei il figlio, secondo una legge del tempo. Dopo il parto, tuttavia, Agar diventa superba e Sara la caccia nel deserto e le fa bucare i lobi delle orecchie per sfregio , mettendole cerchi di argento simili a quelli delle pecore; ma l’espediente sortisce l’effetto contrario, perché Agar ne acquista in bellezza e viene presto imitata da tutte le donne della tribù. A quel punto Sara le fa stringere polsi e caviglie da braccialetti, ma ancora una volta piuttosto che marcarne l’inferiorità la rende un modello da imitare.

Lo scandalo della collana

Francia, XVIII secolo, corte della regina Maria Antonietta. Due gioiellieri parigini creano un collier di pietre preziose da vendere alla favorita del re Luigi XV, ma non riescono a finirla prima della morte del re, quindi cercano poi di ricorrere alla regina, ma lei rifiuta per motivi non meglio specificati, e allora si fa strada una losca figura, la contessa de Valois, che approfitta dell’ingenuità del cardinale di Rohan, ansioso di assicurarsi il favore di Maria Antonietta, per fargli acquistare la costosa collana. In realtà la collana viene rubata dal marito della contessa e portata a Londra insieme ai soldi sborsati dall’ignaro cardinale: alla fine si scoprirà tutto e la contessa avrà la sorte che merita, con l’arresto e la prigione a vita, mentre la collana….beh, la collana sembra sia stata venduta a Londra per una cifra da capogiro.

Caratteristiche della collana

Più di un accessorio, più di un gioiello, più di un ornamento. Oggi la collana rappresenta una sorta di estensione della donna, uno di quei complementi che diventano essenziali, e che tutti, ma veramente tutti, possiedono. A prescindere dall’utilizzo che se ne fa, tutti ne hanno minimo una e massimo….un numero imprecisato.

E’ inoltre un gioiello unisex ed uno dei pochi che viene utilizzato indistintamente da uomini e donne in ogni occasione, a differenza ad esempio dell’anello, che è sempre presente sulle mani di una donna, ma non su quelle di un uomo, che non lo interpreta come accessorio fondamentale. Invece la collana è spesso presente, probabilmente perché adatta a tutte le occasioni, e mai stonata, soprattutto se la preferenza si appunta su modelli sottili, semplici, leggeri. Riguardo alla tipologia di collana…è proprio il caso di dire che ne esistono per tutti i gusti.

Ci riferiamo in questo al mondo femminile, perché per i maschietti la scelta è più limitata: oro, argento o caucciù, o al massimo le perline nella stagione estiva, ma con un numero di varianti limitato.

Per le donne invece si riscontrano almeno tre parametri di cui tenere conto nella scelta della collana:

  • lunghezza
    Il parametro della lunghezza è variabile in funzione del tipo di lavorazione e del tipo di pendente, ma anche della moda. La moda in questo settore è iper-presente ed è dovuto alle sue suggestioni se a volte abbiamo indossato collane che stringevano il collo (i collarini) ed altre catene che arrivavano sino alla vita. In genere comunque la collana d’oro è corta, a girocollo o poco più, in quanto abbinata a pietre piccole e delicate. Quella d’argento è più variabile. Le collane realizzate in altri materiali, invece, seguono appunto i dettami della moda del momento e di conseguenza possono avere lunghezze di ogni tipo.
  • numero di fili
    La collana classica è ad un filo. Ma nulla vieta di aggiungerne altri, soprattutto per le collane realizzate con le pietre, che possono arrivare a tre o quattro giri, sviluppandosi anche in lunghezza.
  • colore
    Oro giallo, oro bianco, argento brunito e argento chiaro: e questo per i metalli. Poi ci sono i cordoncini, di caucciù, corda, filo, nylon, disponibili in ogni colore possibile e immaginabile.

Collana con pendente

Il pendente nella collana non è certamente indispensabile, ma se piace piace.

Piccolo nelle collanine classiche – il tipico brillantino, cuoricino o pesciolino – e piccolo anche nelle meno classiche, quelle di media lunghezza per intenderci. Ma su queste va bene anche un pendente grande, e qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta: colorato, montato su argento o senza montatura, rotondo quadrato triangolare esagonale, a forma di goccia, di cuore o di stella, grande o discreto, di pietre pregiate o perline e strass.

Impossibile quantificare e catalogare, la scelta è davvero molto ampia e va incontro a tutte le esigenze e tutte le età.

Collana d’argento

L’argento è senza dubbio il metallo prezioso più apprezzato e utilizzato per le collane dopo l’oro. E’ bianco ma non freddo e si presta a lavorazioni di ogni tipo, dando vita a collane di diverso genere e fattura.

Va detto che difficilmente l’argento utilizzato per le collane –e in generale per la bigiotteria- è puro: tipicamente si parla di 925 millesimi, che è comunque un punto di alto livello e presenta il vantaggio di minimizzare il rischio di allergie che molto spesso si riscontra a causa della presenza di un elevato quantitativo di nichel.

La lavorazione segue numerosi percorsi, si spazia dai fili alle catene alla filigrana alle trame etniche,
e nella maggioranza dei casi è abbinato alle pietre. Anche qui, si riscontra una infinita varietà, nella misura in cui al tradizionale abbinamento alle pietre meno preziose si accosta il legame con gemme di qualità, che sono oggi disponibili anche in versioni meno ‘pure’.

Di sicuro l’acquamarina montata su una collana d’argento non è la stessa utilizzata per l’oro, il che comunque non ne sminuisce il valore estetico, mentre agisce sul versante economico perché ovviamente i costi sono più contenuti.

Ed è proprio questo il pregio dell’argento, al di là dell’apprezzamento che si può avere, che è puramente personale: la collana d’argento è alla portata di tutti.

Alla portata dei giovanissimi che vogliono scambiarsi un regalino, alla portata dei più grandi che vogliono donare un oggetto di valore non eccessivo, alla portata di chi non vuole girare con gioielli troppo ‘importanti’, alla portata di chi non ama l’oro e gli accostamenti che ne vengono fatti, alla portata di chi ad un gioiello tradizionale ne preferisce uno fantasioso.

Già, perché l’argento consente di spaziare dal punto di vista delle forme e dei ciondoli e anche del risparmio, in quanto si può acquistare in gioielleria ma anche sulle bancarelle dei mercatini, dove mani artigiane esperte sanno realizzare prodotti degni di nota.

Unica nota dolente è che l’argento annerisce, tende a scurirsi con il passare del tempo, ma si può facilmente rimediare curandone la pulizia con prodotti specifici o rivestendolo con un velo di smalto trasparente non appena acquistata o ricevuta la collana, in modo da preservare la purezza del colore.

Collana d’oro

Diciamolo: nell’immaginario collettivo una collana d’oro ha un significato ben preciso.

Parla di qualità e valore, perché realizzata con il metallo più pregiato, quello che assicura la durata in eterno, il mantenimento oltre tutto e tutti. E il simbolismo a cui è legato supera forse il suo reale valore, nella misura in cui indica di volta in volta importanza, rispetto, amore che trascendono la semplicità di una formula che, nonostante le nuove tendenze, si ripropone sostanzialmente uguale a se stessa, sulla scia della tradizione e del classicismo.

Che si prediliga l’oro giallo o il bianco, poco importa, nel senso che il risultato non cambia molto: si vuole fare un regalo importante per una occasione o una persona importante? La collana d’oro è la scelta giusta!

Collana di perle

A proposito di classici che non tramontano mai: le collane di perle, diffuse negli anni Cinquanta e di grande successo fino a qualche decennio fa, indicano classe e quel pizzico di antico che sta tanto bene alle nonne e alle signore aristocratiche.

Certo per l’uso comune la collana di perle è al giorno d’oggi un po’ ‘pesante’, in tutte le sue forme: il filo di perle, il collare, il girocollo, la matineè, la treccia. Saranno anche superate, ma comunque le perle simboleggiano classe, anche se demodé, pur sempre classe.

Collana di pietre

Prendi un artigiano che si ‘ritrova’ tra le mani una serie di pietre di quarzo rosa: sono irregolari, assolutamente non della stessa forma e non dello stesso identico colore, perché le pietre vere, buone, originali, presentano in ogni angolo sfaccettature differenti. Immagina che l’artigiano scelga un filo e lo unisca alle perle secondo la propria creatività: il risultato è fuori dagli schemi e, in virtù dell’intrinseca originalità, unico.

Al di là delle produzioni realizzate in serie, per cui ad ogni modello corrispondono più copie e più versioni in altri colori, le creazioni artigianali hanno il carattere inconfondibile dell’apertura mentale, della rottura con gli schemi consolidati. Ho nominato il quarzo rosa, ma la scelta è infinita, tra occhio di leone, ametista, opale, cristallo di rocca, turchese, corallo, corniola, madreperla, onice.

La particolarità di queste collane è che non seguono un percorso unico, nel senso che non sono necessariamente lineari, quindi con la catena e il pendente, ma possono presentarsi con doppio pendente, o con un intreccio di fili sovrapposti in cui si intrecciano le pietre. Nessun limite per le alleate del decolleté.

Siti internet di produttori di collane e gioielli

  • Morellato
    Le presentazioni sono superflue: Morellato si è imposto sul mercato come marchio giovane, dinamico, attento ai cambiamenti e alle evoluzioni del gusto.
  • Swarovski
    Anche qui, più che le parole valgono i fatti. Il marchio è prestigioso, le creazioni preziose, i girelli inimitabili, e i prezzi stranamente accessibili se rapportati a quelli dei soprammobili. Dai pendenti sbarazzini come quello di Mickey Mouse a quelli semplici come il cuore, in varie dimensioni e colori, ai pendenti ricoperti di brillantini e declinati in diverse forme, dal cerchio al cuore stilizzato al trifoglio alla croce alla stella. La scelta è ampia, il problema semmai è frenarsi.
  • Blue Spirit
    Non è un marchio ma una catena che ospita marchi differenti in oro, argento e acciaio. Qualche nome: Fossil Jewels, Modellato, Comete, Uno A Erre, Mooby. Ampia scelta, per uomini, donne…e portafogli.
  • Accessorize
    “Il Paradiso degli accessori moda per creare ogni giorno il tuo stile”. Paradiso per chi predilige oggetti giovanili, freschi, che assecondano la moda fuggevole del momento, prediligono materiali non impegnativi e quando dicono che vogliono spendere poco….intendono davvero poco. Le collane spaziano dai 7 ai 22 euro e sono tipicamente in argento e ricche di perline, strass, paillettes, pietre. Il tutto all’insegna del colore e del trend.
  • Miluna
    Forse non per tutti i giorni, per andare a lavoro o per prendere l’autobus… ma tutte le donne dovrebbero ricevere un gioiello Miluna, almeno una volta nella vita. Ricevere, sia chiaro, non acquistare. Cosa dire di un sottile filo d’oro lucente con un minuscolo pendente in diamanti? Beata chi lo indossa…..
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Imprenditoria

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Milena Talento30 Settembre 2022

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