Eccovi la seconda parte dell’intervista che ho realizzato a Milena Mazzini, di Maranello (Modena).
* Cosa cerchi di trasmettere ai bambini con i tuoi scritti?
Le cose che uno scrittore cerca di trasmettere sono davvero tante. Innanzi tutto mi preme recuperare i vecchi buoni valori, quelli che, secondo me, oggi sono caduti un po’ in disuso. Ecco dunque la semplicità del vivere quotidiano, l’armonia familiare, l’amicizia vera, il rispetto degli altri… Leggendo “Il Clan dei Sabbins” e le altre mie opere si può riscoprire il quotidiano umano e familiare, che purtroppo va via via perdendosi.
La miriade di stimoli esterni, infatti, allontana da esperienze che, fino a pochi anni fa, rappresentavano la realtà di gioco e di vacanza della maggior parte dei bambini. L’allontanamento da questo vissuto di fantasia e spontaneità giocosa, a favore di altre sollecitazioni per lo più tecnologiche, non raffigura sempre un reale progresso, perché a mio parere priva i giovani di un mondo di emozioni, significativo per una sana crescita affettiva (oltre che cognitiva).
Nelle mie storie i bambini vengono messi nelle condizioni di cogliere dalla realtà spunti fantastici su cui creare il proprio mondo immaginario, pur rimanendo ancorato alla concretezza dei valori “più normali”. La trama, ad esempio, va intenzionalmente controcorrente, rispetto al filone fantasy-magico, che oggigiorno sta spopolando tra i nostri bambini, proprio per riproporre nei giovanissimi la riscoperta della ricchezza nascosta nella realtà concreta di tutti i giorni.
* Da piccola ti piaceva leggere e/o farti leggere le favole?
Adoravo ascoltare più che leggere. Mio padre mi raccontava per lo più episodi della sua infanzia ed io, sera dopo sera, glieli tornavo a chiedere, sempre gli stessi. Tutti per lo più argomentavano di animali. Io sono sempre stata una gran patita di animali e nelle mie storie difficilmente mancano. Il piacere di leggere è sopraggiunto in seguito, e non di sicuro grazie alla scuola.
I miei insegnanti, durante l’anno scolastico, si scervellavano per elaborare prove scritte e verifiche di comprensione su ogni libro che essi propinavano a noi malcapitati studenti. Il senso di rigetto verso qualsiasi oggetto comprendente pagine di carta scritta era ovviamente inevitabile.
L’unico momento per tirare fiato era l’estate, dove finalmente mi potevo dedicare ai libri che “dicevo” io. E ancora adesso, in spiaggia durante le vacanze estive, mi divoro borse di libri. Molti sono libri per bambini-ragazzi, sia per documentarmi e rimanere informata sulla produzione rivolta al mondo dell’infanzia sia per riuscire a dare consigli preziosi e mirati ai miei giovani alunni.
* Di cosa ti stai occupando attualmente?
Attualmente sono in attesa di vedere pubblicata dalla casa editrice EdiGiò una mia opera, “Baci dalla Sicilia”, che si è classificata seconda al Premio letterario Dickens nel 2007. Sono poi in via di realizzazione le illustrazioni del continuo de “Il Clan dei Sabbins” (il cui titolo è ancora in via di definizione).
Questa volta, difatti, la parte grafica non sarò io a curarla, bensì un giovane talento di Formigine (Modena), Laura Forghieri. Sono infine stata contattata dalla casa editrice Falzea per la pubblicazione di un’altra storia, ma anche per questa si dovrà aspettare il 2009.
Ho tante idee per la mente, ma mi rendo conto che, essendo i giorni formati solamente di 24 ore, non posso arrivare dappertutto e fare tutto! Quindi mi devo rassegnare e attendere che arrivi il momento giusto per realizzare ogni mio progetto.
grazie a Milena Mazzini per la collaborazione