I bambini e la scuola: intervista alla Dottoressa Francesca Saccà (ultima parte)

I bambini e la scuola Come aiutare i propri figli a vivere al meglio quest’esperienza. Seconda e ultima parte. A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa http://psicologoinfamiglia.myblog.it Quale è l’atteggiamento più giusto che un genitore può adottare quando il figlio va male a scuola? I genitori devono per prima cosa sforzarsi di comprendere il punto di vista del figlio e capire quale è il vero problema; è vero, ci può essere il ragazzo a cui non va di studiare senza un particolare motivo ma ci sono anche molti ragazzi che con i problemi scolastici mascherano delle difficoltà interiori e mandano

I bambini e la scuola
Come aiutare i propri figli a vivere al meglio quest’esperienza. Seconda e ultima parte.

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa
http://psicologoinfamiglia.myblog.it

Quale è l’atteggiamento più giusto che un genitore può adottare quando il figlio va male a scuola?
I genitori devono per prima cosa sforzarsi di comprendere il punto di vista del figlio e capire quale è il vero problema; è vero, ci può essere il ragazzo a cui non va di studiare senza un particolare motivo ma ci sono anche molti ragazzi che con i problemi scolastici mascherano delle difficoltà interiori e mandano un messaggio ai genitori.

I genitori debbono imparare a ricercare cosa si cela dietro la svogliatezza e le difficoltà del figlio. Troppo spesso accade che i genitori si blocchino in questo poiché “temono”di scoprire le difficoltà emotive dei loro figli, cosa che può essere molto imbarazzante per loro.

Quando invece i nodi emotivi vengono alla luce la situazione si fa più semplice e si gettano le basi per la risoluzione dei problemi.

Perché i genitori hanno paura di indagare cosa si cela dietro le difficoltà scolastiche dei figli?
Molti genitori provano una forte ansia nel chiedersi cosa effettivamente stia capitando al figlio poiché temono di essere stati loro a creare determinate difficoltà nel bambino, di non aver dato al figlio ciò di cui aveva bisogno, si sentono in colpa e dunque affrontano con leggerezza o trascurano tali difficoltà.

E’ invece opportuno imparare ad interpretare queste difficoltà come dei “segnali” che i bambini mandano ai loro genitori ed indagare la presenza di eventuali problematiche emotive e relazionali.

A volte però le difficoltà scolastiche del bambino possono dipendere anche da un clima scolastico difficile, magari dovuto ad un cattivo rapporto con l’insegnante o con i compagni di classe. In questi casi quale consiglio possiamo dare ai genitori?
Anche in questo caso è necessario comprendere quale sia la vera natura del problema. Se effettivamente esiste un problema relazionale con un insegnante è buona norma che il genitore si confronti con il docente al fine di individuare le modalità più funzionali alla risoluzione del problema.

E’ bene che il bambino non percepisca mai un conflitto tra i genitori e gli insegnanti, che insieme dovrebbero cercare di creare un’area comune di lavoro per porre il bambino nella situazione migliore per poter apprendere e superare le sue difficoltà.

Per quanto riguarda i rapporti con i compagni di classe è bene che gli adulti riflettano che non sempre per un bambino stare con gli altri è semplice, a volte può anche essere faticoso e stressante.

Spesso i genitori cadono preda dell’ansia: “ Mio figlio non socializza! Che problema avrà?” Ma bisogna tenere presente che la socializzazione con i compagni non deve diventare un imperativo, ciò vuol dire che è assolutamente normale che un bambino non socializzi con “tutti”, non sia amico di “tutti”, non sia accettato da “tutti”; inoltre spesso la capacità di stare da solo può diventare per il piccolo un’opportunità per imparare a sviluppare le sue risorse, per concentrarsi su un compito.

Quando un bambino ha problemi con i suoi compagni è bene che il genitori non si coalizzi a senso unico con il figlio individuando sempre nell’altro il “colpevole”, bensì si interroghi sul perché di questo difficile rapporto aiutando il piccolo a tirar fuori le sue ragioni ma spronandolo anche a comprendere la posizione degli altri coinvolti; un errore comune e frequente in molti genitori è quello di sottolineare “rivalità e diversità”, individuare sempre “colpa e colpevoli” invece di educare al confronto, al dialogo, alla comprensione.

A cura della Dottoressa Francesca Saccà

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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