Bambini e videogiochi: risponde la Dottoressa Francesca Saccà (ultima parte)

Bambini e videogiochi: consigli ai genitori per un utilizzo consapevole di questi strumenti. Seconda e ultima parte dell’intervista a cura della Dottoressa Francesca Saccà. 3. I videogiochi possono essere anche utili? I videogiochi, essendo un esempio di tecnologia informatica applicata alla produzione di giocattoli, rappresentano il primo approccio dei bambini al mondo dei computer” e, poiché richiedono tecniche complesse e di difficile apprendimento, stimolano indiscutibilmente le capacità logico- intuitive dei più piccoli.. I videogiochi stimolano i processi mentali, in quanto l’attenzione dello spettatore è catturata da tutta una serie di immagini del video, veloci, in movimento che mantengono la sua

Bambini e videogiochi: consigli ai genitori per un utilizzo consapevole di questi strumenti. Seconda e ultima parte dell’intervista a cura della Dottoressa Francesca Saccà.

3. I videogiochi possono essere anche utili?
I videogiochi, essendo un esempio di tecnologia informatica applicata alla produzione di giocattoli, rappresentano il primo approccio dei bambini al mondo dei computer” e, poiché richiedono tecniche complesse e di difficile apprendimento, stimolano indiscutibilmente le capacità logico- intuitive dei più piccoli..

I videogiochi stimolano i processi mentali, in quanto l’attenzione dello spettatore è catturata da tutta una serie di immagini del video, veloci, in movimento che mantengono la sua mente in uno stato di allerta e lo obbligano a una risposta continua.

A ogni cambiamento di inquadratura, a ogni variazione del volume della musica, le cellule celebrali sia attivano e stabiliscono collegamenti inediti.

Inoltre i videogiochi possono sviluppare diversi aspetti della personalità, quali l’abilità di prendere decisioni velocemente, di affrontare difficoltà e di prendere iniziative; possono poi favorire l’allenamento dell’autocontrollo e della gestione delle emozioni connesse all’esercizio di un compito.

4. E’ vero che esistono videogiochi in grado di aiutare i bambini con deficit di apprendimento?

Si, è vero. Esistono software informatici sviluppati da alcune aziende specializzate che prevedono programmi di videogiochi per sostenere l’apprendimento anche in presenza di disturbi specifici, quali dislessie, discalculie o deficit sensoriali.

Ci auguriamo che verranno sempre più utilizzati nel prossimo futuro.

5. Come possono comportarsi i genitori affinchè i figli traggano dai videogame gli effetti positivi limitandone quelli dannosi?
Per prima cosa i genitori dovrebbero riflettere sul fatto che non è lo strumento di gioco in se ad essere nocivo, ma il suo utilizzo incondizionato e spropositato; dunque debbono prestare una grande attenzione ai contenuti dei videogiochi e al loro tempo di impiego;

è importante che i videogames non occupino tutto il tempo libero dei ragazzi facendo si che questi si appassionino anche ad altre attività reali e sociali quali sport, amicizie, musica, lettura prevenendo in tal modo problemi legati alla sedentarietà a all’isolamento sociale.

Altrettanto utile è favorire l’utilizzo dei videogiochi in sfide con amici, fratelli e sorelle, in modo da rendere il gioco uno strumento di socializzazione, piuttosto che di isolamento.

E’ inoltre importante che i genitori sappiano gestire la “qualità” del consumo di questi strumenti, facendo effettuare ai propri figli, come buona abitudine, delle brevi e frequenti pause durante il gioco.

A tutto questo va aggiunto il consiglio di non lasciare mai i figli abbandonati ai vari videogiochi, stando loro vicini, spiegando gli effetti positivi e quelli negativi e scegliendo gli strumenti adatti alla loro specifica età.

A cura della Dottoressa Francesca Saccà

http://psicologoinfamiglia.myblog.it

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Milena Talento
Classe 1985, una laurea in Filosofia e una passione per il web nata ai tempi dei convegni universitari su Merleau-Ponty e i neuroni specchio. Autodidatta dalla A alla Z, comprende le potenzialità lavorative ma soprattutto economiche delle emergenti professioni tecnologiche e decide di sfruttare le proprie abilità letterarie e logiche applicandole ad un ambito nuovo. Da qui si affaccia alla professione di copywriter che coltiva per diversi anni. Scrive per alcuni e-commerce emergenti (tra cui Dalani e Zalando), si appassiona alla programmazione dei siti web, ma soprattutto agli algoritmi di Google. Circa 10 anni fa apre una web agency con cui si occupa di comunicazione a 360°. Guidaconsumatore.com viene acquistato nel 2018, dopo anni passati a lavorare in redazione come copy e seo.
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